Bologna, 6 agosto 2010. L’inchiesta della Procura di Torino sulle mozzarelle blu coinvolge la Granarolo di Bologna: il pm Raffaele Guariniello, infatti, ha iscritto sul registro degli indagati Giampiero Calzolari, presidente del gruppo alimentare.

L’inchiesta e’ quella che venne aperta a fine luglio dopo il ritrovamento di due mozzarelle blu, di marca Granarolo, in un supermercato in provincia di Torino. La conferma dell’avvenuta iscrizione di un dirigente Granarolo nel registro degli indagati arriva dal legale dell'azienda, Luca Sirotti. “L’iscrizione c’è stata, ma si tratta di un atto dovuto, nell’ambito dell’inchiesta che nasce da quell’unica mozzarella blu trovata da un cliente a Torino. Le analisi su quella mozzarella sono state fatte dalla Procura di Torino - prosegue Sirotti -: non vi abbiamo partecipato in alcun modo, quindi non sappiamo nulla dell’esito”.

Stando a quanto riferisce il legale del colosso cooperativo, l’iscrizione riguarderebbe “una sola persona e una sola posizione”, su cui però Sirotti vuole mantenere il più stretto riserbo. Stesso riserbo anche per i reati ipotizzati nell’inchiesta di Guariniello, di cui Sirotti dice di non essere ben informato. Una cosa, però, il legale tiene a sottolinearla: “L’inchiesta in cui è coinvolta la Granarolo non ha nulla a che vedere con la Jager”, ovvero la ditta tedesca già coinvolta, nei mesi scorsi, nella vicenda delle mozzarelle blu e da cui Granarolo, almeno in passato, comprava alcune materie prime per la produzione.

Se a Torino sono scattate le iscrizioni degli indagati, l’inchiesta della Procura di Bologna è tuttora contro ignoti e non sembrerebbe far presagire sorprese, soprattutto alla luce del fatto che tutti gli esami effettuati dai Carabinieri del Nas sulle acque e sui campioni di produzione della Granarolo sono risultati negativi. L’indagine di Tampieri è stata aperta successivamente a quella di Guariniello sulla base di un’informativa del Nas che tra l’altro, di propria iniziativa e prima ancora che venissero trovate le due mozzarelle incriminate, all’inizio di luglio aveva effettuato una serie di verifiche nello stabilimento di Cadriano. Sia le analisi su questi primi campioni, sia quelli su successivi campioni prelevati dopo l’apertura dell’inchiesta, non hanno dato alcun esito circa la presenza del batterio responsabile della colorazione blu delle mozzarelle.

L’ipotesi del fascicolo bolognese riguarda i reati colposi di produzione e commercializzazione di sostanze alimentari dannose per la salute pubblica. Ora Tampieri attende la relazione finale del Nas e poi valutera’ come muoversi.

Il presidente di Granarolo, Giampiero Calzolari, non si sorprende dell’iscrizione nel registro degli indagati da parte del pm Raffaele Guariniello della Procura di Torino. “Non ne siamo affatto sorpresi. Si tratta di una iscrizione d’ufficio nell’inchiesta che è stata oggetto di grande attenzione da parte dei media, la scorsa settimana, e che riguarda la ditta tedesca Jager” manda a dire Calzolari per voce dell’addetta stampa.

 “Abbiamo fornito tutta la documentazione che ci è stata richiesta e che a questo punto gli inquirenti dovrebbero aver acquisito - prosegue il presidente di Granarolo - insieme agli esiti degli accertamenti compiuti dalle autorità sanitarie e dai Nas che, lo voglio ricordare, hanno sempre confermato la regolarita’ dei prodotti, dei processi produttivi e delle acque utilizzate”.

Calzolari si augura che tutto si risolva a breve. “Siamo fiduciosi che, alla luce delle analisi, della documentazione e degli elementi raccolti, la Procura di Torino possa giungere in tempi brevi alla conclusione del caso. Da parte nostra non cambia nulla- conclude il numero uno del colosso cooperativo- ribadiamo ancora una volta la nostra disponibilita’ a collaborare alle indagini, nel rispetto delle regole e della vita commerciale di un’azienda che dà lavoro a 1.500 dipendenti e oltre 1.000 allevatori”.