LA VOGLIA di ripulire la città dai graffiti e restituirle tutto il suo fascino era talmente tanta che la prima fase di lavori è finita con due settimane di anticipo sulla tabella di marcia. Merito dei tecnici del Cires che, dopo quattro giorni di lavoro, giovedì hanno concluso la pulizia delle 106 colonne del portico che costeggia lo stadio Dall’Ara, l’ultima parte di città che ancora mancava all’appello da quando, lo scorso 29 maggio, il Carlino aveva lanciato, insieme a Comune e Ascom, il ‘No graffiti day’. L’obiettivo, fissato e dichiarato pubblicamente, era concludere prima del 30 agosto (data dell’esordio del Bologna in campionato contro l’Inter, salvo posticipi dell’ultim’ora richiesti dai nerazzurri). Ancor prima del 15, però, turisti e amanti dello sport che percorrono le arcate di via de Coubertin, possono godersi lo spettacolo delle colonne pulite e restaurate.
 

«È UNA GRANDE soddisfazione aggiungere un altro tassello al lavoro di pulizia della città che abbiamo intrapreso negli ultimi mesi» dice Giancarlo Tonelli, direttore generale di Ascom, che, insieme al Bologna, ha finanziato l’intervento di rimozione dei graffiti. «La decisione dei rossoblù di partecipare all’intervento — sottolinea Tonelli — era stata presa dalla famiglia Menarini, ma è stata subito confermata dalla nuova proprietà guidata da Sergio Porcedda». A dare il via alla ripulitura, a fine maggio, erano stati i tifosi del Centro Bologna Clubs, ‘capitanati’ dal presidente Stefano Dalloli. Un intervento faticoso, visto che un writer particolarmente metodico e ostinato aveva vergato tutte le 106 colonne con la sua inutile firma, ‘Deso’, di colore verde. Un intervento difficile anche perché la Soprintendenza aveva sollevato più di un dubbio (soprattutto sul colore usato, troppo chiaro) in merito alle modalità dei lavori. È però bastato un incontro tra tutti i soggetti in campo per chiarire meglio le tecniche da adoperare e il risultato fissato è stato infine raggiunto.
 

«RINGRAZIAMO tutti quelli che ci hanno accompagnato e dato una mano in questi mesi — dice Tonelli —: il Comune, il Carlino, l’Uisp, i giovani del Rotaract... La sensazione è che sui graffiti, che sono uno dei principali fenomeni di degrado cittadino, il clima sia cambiato: a Bologna sta crescendo la consapevolezza che la città si può pulire e, soprattutto, mantenere pulita». La fase più delicata, infatti, è sempre quella che viene dopo gli interventi. Vandali e writers impenitenti sono sempre dietro l’angolo, pronti, in pochi secondi e con poco sforzo, a rovinare il faticoso lavoro di molti. «Ogni inziativa è stata accolta con grande favore — dice Tonelli —. La cosa più importante, però, è che in tutte le zone dove sono stati fatti i lavori commercianti e residenti stanno facendo un grande lavoro di prevenzione, manutenzione e pulizia». Anche, e soprattutto, laddove secondo molti l’impresa di tenere muri e serrande puliti sarebbe stato più difficile: via Petroni e piazza Aldrovandi.
 

E ORA che la prima fase di pulizia è terminata, con l’arrivo di settembre si assisterà al ripopolamento di scritte e scarabocchi sui muri della città? «Entro la fine della prossima settimana — promette Tonelli — finiremo la pulizia di oltre cento serrande di nostri associati a Bologna e provincia». Poi, la campagna contro i graffiti continuerà anche con il ritorno dell’autunno. Tra le prossime vie candidate al restyling c’è via Sant’Isaia. «Attendiamo un incontro con Comune e Soprintendenza in proposito» dice Tonelli, che, oltre a confermare che a settembre Ascom riprenderà la pulizia delle saracinesche dei negozi, annuncia l’arrivo di una nuova «sorpresa» dopo il regalo fatto alla città, la scorsa settimana, con la pulizia delle saracinesche di tutti i negozi che affacciano
su piazza Maggiore.