Bologna, 14 settembre 2010- "PRENDIAMO spunto dai ‘cugini’ milanesi. A volte non c’è niente di male a copiare". Giorgio Giatti, colonna portante del movimento civico Bologna Capitale, lancia la ‘fase due’ nella lotta ai graffiti e confida nel commissario Anna Maria Cancellieri per risolvere definitivamente il problema guardando, appunto, al capoluogo meneghino.
 

Ma cosa hanno i milanesi in più dei bolognesi?
"Hanno saputo risolvere il problema alla radice utilizzando la locale azienda municipalizzata, l’Amsa, per ripulire i muri da imbrattamenti e scarabocchi".
 

E in che modo?
"Con un semplice e conveniente abbonamento che hanno sottoscritto migliaia di condomini e singoli proprietari di abitazioni. La cosa è molto semplice: l’Amsa ripulisce i muri una prima volta e, poi, fa controlli periodici per verificare che qualcuno non abbia sporcato nuovamente le pareti e, nel caso, interviene nuovamente".
 

L’idea è buona. Ma chissà quanto costa?
"E’ esattamente il contrario di quanto crede. Per chi si abbona al servizio per un periodo di cinque anni la spesa è di 0,30 euro al metro quadro. Sono spese assolutamente irrisorie. Se lo fa l’Amsa a Milano non vedo perché non lo debba fare anche Hera a Bologna".
 

Ma a Bologna la situazione è piuttosto critica...
"Lo era anche a Milano ma adesso le cose vanno molto meglio. Con un piano che funzioni davvero, entro la prossima primavera, la città potrebbe tornare ad essere pulita".
 

Serve però denaro...
"A Milano c’è anche un fondo di copertura comunale e, comunque, se occorrono altri soldi, si potrebbe iniziare ad aumentare le multe nei confronti di chi imbratta. L’era dell’impunità deve finire come quella delle ideologie".

Il problema, però, è trovare chi sporca...
"Mi pare che certi personaggi siano già stati identificati e la decisione dell’Ascom di rivolgersi a un legale per chiedere i danni è sacrosanta".
 

Ma ne esistono anche altri che, almeno per ora, non hanno un volto.
"E’ vero ed è proprio per questo che serve una vera attività di intelligence con la supervisione della polizia municipale".
 

Più controlli dunque...
"Certamente e con una fitta rete di informatori. Dobbiamo rendere la vita dura ai writer, così non impiegheranno molto a stancarsi".
 

Ma serve un’attività di coordinamento per indirizzare gli sforzi dove serve.
"Certo. L’ideale sarebbe la nascita di un ufficio anti degrado che tenga la situazione monitorata quotidianamente".
 

Il movimento di cui fa parte, Bologna Capitale, alcuni mesi fa, ha presentato al commissario una raccolta firme per eliminare i graffiti. Secondo lei sono stati fatti passi in avanti?
"Certamente. La Cancellieri ha saputo sensibilizzare la cittadinanza su quello che è un vero problema e ci rivolgiamo nuovamente a lei per dare inizio alla fase due, quella definitiva. Bologna Capitale è da sempre in prima linea nella lotta al degrado e andrà avanti per questa strada. Partiamo dall’esempio di Milano e, con un fondo assicurativo comunale alimentato dalle sanzioni, dal contributo pubblico e da una quota pluriennuale dei condomini che aderiranno al progetto, il degrado sarà soltanto un brutto ricordo".