Bologna, 25 settembre 2010 - Come era nell’aria da tempo, la Procura di Bologna ha depositato la richiesta di archiviazione nei confronti di Cinzia Cracchi, indagata insieme a Flavio Delbono (di cui era segretaria e compagna) nell’inchiesta che ha travolto l’ex sindaco, costringendolo alle dimissioni ed aprendo la strada al commissariamento di Palazzo D’Accursio.


Quando piazza Trento e Trieste riapri’ le indagini sul cosiddetto “Cinzia-gate”, dopo una prima richiesta di archiviazione respinta dal gip Giorgio Floridia, Cracchi fini’ indagata (insieme a Delbono) per abuso di ufficio e peculato.
Oggetto degli approfondimenti della Procura, affidati al pm Morena Plazzi, l’ormai famosa serie di viaggi compiuti da Delbono ai tempi in cui era vicepresidente della Regione Emilia-Romagna: viaggi effettuati con Cinzia e con la compagna successiva, Stefania Barresi, nei quali secondo l’accusa Delbono ha utilizzato denaro pubblico (destinato alle missioni istituzionali) per fini privati.

L’inchiesta si e’ poi allargata aprendo altri filoni, ma intanto per questo capitolo la Procura ha gia’ chiesto il rinvio a giudizio sia di Delbono (peculato, truffa aggravata, tentata induzione a mentire e intralcio alla giustizia) che di Luisa Lazzaroni, l’ex assessore comunale che lo aiuto’ a fare pressioni su Cracchi (anche lei accusata di tentata induzione a mentire e intralcio alla giustizia, mentre e’ stata richiesta l’archiviazione per quanto riguarda le false dichiarazioni rese al magistrato, poi ritrattate).

Per la Procura, invece, la posizione di Cinzia Cracchi puo’ essere archiviata: su questa richiesta dovra’ ora decidere il gip. Intanto l’avvocato di Cracchi, Guido Clausi Schettini, si dice “ovviamente soddisfatto” della notizia: “Me l’aspettavo”, si limita ad aggiungere il legale, impegnato in un convegno all’estero.
Per quanto riguarda Delbono e Lazzaroni, non e’ stata ancora fissata la data dell’udienza preliminare davanti al gup, che dovra’ decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio inviata dalla Procura.