Bologna, 2 ottobre 2010 - UNA SECONDA inchiesta scuote in questi giorni il Maggiore. Il pm Stefano Orsi ha infatti aperto un fascicolo dopo il decesso di Marco Berti, 35 anni, residente a Castel Maggiore, morto lunedì scorso in circostanze tutte da chiarire. Il giovane lavorava come collaudatore alla Ducati e proprio mentre provava uno dei prototipi del nuovo modello ‘Diavel’ aveva avuto un incidente, scontrandosi con un’auto in via Pasquala a Imola. Dallo schianto, avvenuto il 6 settembre, il centauro era uscito con molte fratture ma con una prognosi assolutamente non preoccupante. Operato in Ortopedia al Maggiore, era stato dimesso e aveva cominciato la riabilitazione all’ospedale di Montecatone, vicino a Imola. E proprio durante la terapia riabilitativa nella struttura imolese, centro di eccellenza a livello italiano, la situazione è improvvisamente (e inspiegabilmente) precipitata.
 

MARCO BERTI è morto, stroncato da un arresto cardiaco fulminante. E il pm Orsi ha aperto un’inchiesta che al momento conta 11 indagati: 4 medici del Maggiore, del reparto di Ortopedia, e 7 camici bianchi di Montecatone. L’accusa è per tutti omicidio colposo. Si tratta di un atto dovuto, necessario per eseguire gli accertamenti che dovranno stabilire la causa della morte del 35enne con le dovute garanzie per gli indagati. Ieri sono partiti gli avvisi di garanzia. Il pm lunedì conferirà l’incarico per l’autopsia al medico legale Elisa Righi di Imola, che sarà affiancata dai periti di parte. Bisognerà capire se i medici del Maggiore hanno operato nel modo giusto e se quelli di Montecatone hanno attuato pratiche riabilitative e rianimatorie (al momento dell’attacco cardiaco) corrette.
 

BERTI, centauro provetto, lavorava appunto in Ducati. Era sposato da pochi mesi e viveva a Castel Maggiore anche se la famiglia risiede a Bologna, dove l’uomo era nato. Appassionato di moto («Sono un dipendente Ducati appassionatissimo dei motori a 2 valvole», si definiva su Internet) amava moltissimo anche i cavalli e frequentava il centro ippico El Paso a San Salvatore di Casola, a Pianoro. Proprio mentre in sella alla sua amata moto il destino ha deciso di voltargli le spalle. Su internet e fra gli amici si è subito diffusa la notizia, che ha suscitato grande commozione. La famiglia si è chiusa nel dolore.