RIPULIRE dai graffiti via Massarenti. È la nuova sfida antidegrado che l’Ascom lancia in occasione dell’iniziativa Diamo una mano... alla città, con la quale il Carlino invita tutti i cittadini a scendere in strada — sabato 23 ottobre — per cancellare i graffiti che sporcano i muri delle proprie case e dei propri negozi. «Con questo intervento vogliamo anche dare un segnale di attenzione alle tante attività commerciali della via, che di recente hanno sofferto per i lunghi cantieri stradali», spiega Enrico Postacchini, presidente dell’associazione commercianti di strada Maggiore.
 

Qual è il programma?
«Il 23 si comincia a pulire, a partire da porta San Vitale, direzione periferia. Via Massarenti è molto sporca. Come tutta la città, purtroppo».
 

Chi si metterà all’opera?
«Stiamo organizzando una squadra di volontari. Come già accaduto in piazza Aldrovandi e in via Giuseppe Petroni, ci aspettiamo la collaborazione dei commercianti della strada. Anche l’aiuto dei residenti sarà benvenuto. Nello spirito dell’iniziativa lanciata dal vostro giornale, che noi sosteniamo anche questa volta con convinzione».
 

Chi affiancherà i volontari?
«Gli operatori del Cires, il consorzio di piccole e medie imprese specializzate in edilizia e restauri, a cui ci siamo affidati sin dall’inizio di questa nostra battaglia contro i graffiti».
 

Battaglia che era già nel suo ‘programma elettorale’ per la presidenza dell’Ascom, aprile 2008. Battaglia difficile, che per tanti non vale la pena combattere.
«Questi ‘tanti’ sbagliano. Perché solo continuando a intervenire, con un’azione costante, non scoraggiandosi mai, si può instillare nella città una sensibilità nuova. Anche, o soprattutto, nelle giovani generazioni».
 

Intanto, però, i graffitari risporcano i muri appena puliti.
«L’avevamo messo in conto. Dove puliamo, tornano. Ma noi ripuliamo, e vedremo chi ha più fiato. Presto monteremo una rete di telecamere, che credo rappresenteranno un buon deterrente. Poi, come sempre, ci attendiamo che le forze dell’ordine e la polizia municipale tengano ben alta la guardia».
 

Avevate annunciato la pulizia di cento serrande. L’avete fatta?
«Finita. Ma sono sparse fra Bologna e provincia. E si vedono poco».
 

Non crede che i commercianti dovrebbero pulirsi le proprie saracinesche? Il costo e la fatica sono minimi.
«Questo è uno degli obiettivi della nostra azione: fare capire che oggi puliamo noi, ma che non si può sempre aspettare che ci sia qualcuno a farlo. Ognuno dovrebbe pulire da sé la serranda del proprio negozio. Anche perché l’immagine dell’attività ci guadagna. Anni fa si faceva, poi ci si è un po’ arresi al dilagare dei graffitari».
 

A Bologna più che altrove. Nessuna città ha i muri così sporchi, sostiene il commissario Anna Maria Cancellieri. Perché?
«Perché noi bolognesi siamo sempre stati troppo tolleranti. Ora dobbiamo ribellarci, scendere in strada per dare un segnale forte di coscienza civica. Per fare capire a tutti che a Bologna le regole ci sono e vengono fatte rispettare».