‘SANTI’ subito. Chi, con quattro figli a casa, dedicherebbe un intero giorno festivo (Ognissanti) alla pulizia dei graffiti? «È un atto d’amore — spiega Francesca Marrè, 42 anni — per la nostra parrocchia». Al suo fianco il marito, Luciano Bertoluzza, 45 anni. Farmacista lei, avvocato penalista lui. Un giorno particolare per entrambi.
 

L’energica coppia non passa di certo inosservata. Sotto gli occhi stupiti dei passanti, moglie e marito cancellano scritte e scarabocchi sulla facciata della chiesa di Santa Maria della Pietà in via San Vitale 112. Molti i fedeli che entrano per assistere alla Messa. Tutti si fermano. Guardano e si lasciano andare a complimenti.
«Porto i miei figli qui a catechismo — racconta Francesca mentre, con la spatola e in punta di piedi, rimuove le parti imbrattate —. Il muro sporco non ci piace. Allora io e mio marito abbiamo scelto un giorno. Ci siamo attrezzati e siamo venuti alle 9.30. Rimarremo qui fino a sera. E se dovesse servire più tempo, torneremo a dare il giallo entro la settimana. Comunque per sabato il muro sarà completato».
Di poche parole il marito che tra una passata di acquaragia e l’altra
ci lascia: destinazione, Brico.
 

«Il parroco è felicissimo — continua Francesca —.‘Vi lascio campo libero’ ci ha detto. Noi lo abbiamo tranquillizzato assicurandogli che avremmo operato ad altezza scala. E tutto a spese nostre».
Tre signori della parrocchia salutano i ‘lavoratori’. «Che sorpresa — esclama Lucia Molinari —. Che giovani generosi e pieni di voglia di fare. Grazie a loro spariranno quelle scritte indecenti sulla facciata della nostra chiesa. In passato era già stata pulita. Ricordo: fu grazie a una signora di Piazza Grande. Passando in bicicletta vide mio marito ultrasettantenne che si stava dando da fare per iniziare a pulire. Se ne occupò lei. Fece una telefonata. Non so chi chiamò. Ma arrivarono a pulire e i muri tornarono intatti. Poi li hanno risporcati. Speriamo che non accada di nuovo».
Accanto alla signora, suo marito, Irmo Molinari: «Ci rattrista vedere i muri della nostra città pieni di scritte oscene, fatte per lo più da anarchici che offendono le forze dell’ordine. Poi farle davanti ad una chiesa: è senza ritegno. I ragazzi che oggi stanno pulendo sono vero esempio. Anche le iniziative del Carlino sono lodevoli. È un giornale che dice sempre le cose come stanno».
 

UN PO’ malinconica Isabella Ruberto: «Una volta Bologna era bellissima. Un modello per tutta l’Italia. Elegante e pulita. Guardare oggi le sue strade e le sue piazze dispiace. Di tanto degrado non si capisce il motivo. Però c’è tanta gente che ama la nostra città. Io abito in via Massarenti: ho seguito con gioia i volontari che si sono adoperati per ridare decoro alla strada».
Per Tarcisio Zanni, i generosi Francesca e Luciano sono perfettamente «in linea con la giornata», come dire: «Sono un po’ santi anche loro».