Bologna, 10 novembre 2010 - Per cause in accertamento, questa notte verso le quattro, in fase di scavo di un campo di un metro di lunghezza della galleria in corso di costruzione immediatamente a nord della nuova stazione Alta Velocità Bologna, si è verificato un cedimento del terreno, con progressivo richiamo di materiale all’interno del cavo.

Lo rende noto Ferrovie dello Stato, specificando che il cedimento ha riguardato il fronte di avanzamento dell’opera cioè la parte del tunnel appena scavata e non ancora consolidata con le centine in acciaio e calcestruzzo proiettato. Si tratta di fenomeni non inconsueti, sottolinea Fs in una nota, in opere di questo genere quando si attraversano terreni molto eterogenei. Non è stata rilevata alcuna conseguenza all’esterno dell’area di cantiere.

Sono già state avviate, si legge ancora nella nota, le operazioni di messa in sicurezza e stabilizzazione della galleria, la quale peraltro non ha avuto alcun risentimento strutturale nella parte già realizzata, nonchè, del terreno interessato dal rifluimento verificatosi. L’inconveniente occorso, assicura ferrovie dello Stato, non avrà ripercussioni sui tempi di attivazione della nuova stazione Alta Velocità.

 

 

SCHIAVONI (COMITATO RESIDENTI): 'CHIEDIAMO MAGGIORE ATTENZIONE E PREVENZIONE'

“A vederla non sembra proprio una cosa molto positiva, fa un certo senso: non e’ un ‘bucanino’, ma una bella voragine di notevoli dimensioni”. Dino Schiavoni descrive cosi’ il grande buco che si e’ aperto nel cantiere per l’Alta velocita’ attivo tra il fascio dei binari ferroviari della stazione di Bologna e via Carracci.

Schiavoni e’ il presidente del comitato di residenti della strada che da anni si batte contro i problemi conseguenti al cantiere (inquinamento, anche sonoro, e stabilita’ degli edifici compromessa): questa mattina, verso le 8.30, e’ stato chiamato da un cittadino che abita proprio all’altezza del punto del cantiere in cui si e’ aperta la voragine. Difficile capire cosa sia successo: “Astaldi ed Rfi non ci dicono niente. Ma posso anche capire che ci siano delle cause da capire”. Per evitare l’assembramento di curiosi e’ stato schermato un cancello che immette nel piazzale in cui il terreno e’ sprofondato inghiottendo macchinari e una sorta di muretto divisorio che delimita gli spazi interni all’area (che ora le gru stanno rimuovendo). Per vedere la scena si deve salire al secondo-terzo piano dell’edificio di via Carracci che sta in corrispondenza del cantiere.
 

“E’ successo tutto a 30 metri dalla strada - riferisce Schiavoni - la gente se n’e’ accorta stamattina perche’ ormai di notte e’ abituata a dormire con il rumore dei lavori di cantiere.  Ora pero’ c’e’ qualcuno preoccupato”. La cosa piu’ importante, continua Schiavoni, e’ che “non s’e’ fatto male nessuno. Quello e’ un lavoro enorme, molto impegnativo e qualcosa in opere di queste dimensioni puo’ succedere. Forse nel nostro caso ne sono successe anche qualcuna di troppo. Quindi, chiediamo maggiore prevenzione e attenzione perche’ la gente che abita in zona dorma tranquilla. Ripeto, qui qualcuno comincia ad essere allarmato”.
 

E dire che il comitato di via Carracci era appena reduce da una vittoria: la sentenza del Tribunale di Bologna che impone di ridurre le emissioni delle polveri del cantiere. Un’ordinanza trasmessa anche alla Procura per accertamenti su eventuali controlli mancati. Questo risultato e’ stato considerato molto importante anche fuori Bologna: l’associazione di volontariato “Idra”, da anni impegnata contro i pericoli dell’attraversamento dell’Alta velocita’ in Toscana, ha deciso di convocare per dopodomani una conferenza stampa “sul caso-scuola di Bologna” invitando il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, il presidente della Toscana, Enrico Rossi, i componenti dei Consigli comunale e provinciale di Firenze e del consiglio regionale della Toscana.


Venerdi’ alle 11.30 al Gran Caffe’ Giubbe Rosse, a parlare degli “ultimi sviluppi della causa collettiva per i danni alla salute della popolazione” causati dai lavori Tav, ci saranno proprio Schiavoni, Nicola Giudice, legale dei cittadini di Bologna, Ivan Cicconi, esperto di contratti pubblici nonche’ direttore dell’Istituto per la trasparenza aggiornamento e certificazione degli appalti, e Marco Merlini, giornalista de L’Informazione di Bologna.