Bologna, 20 novembre 2010 - È stato arrestato oggi dai carabinieri Nicola Acri, considerato un esponente di spicco della ‘ndrangheta, soprattutto nell’area ionica del comprensorio di Rossano, nel Cosentino. L’uomo era ricercato da diversi anni. 

Nicola Acri, 31 anni, è stato arrestato dai carabinieri del raggruppamento operativo speciale oggi pomeriggio a Bologna. Ritenuto il capo della ‘ndrina calabrese di Rossano, ricercato dal 2007 per associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidi ed altri reati, al momento del fermo non ha opposto resistenza. Il latitante, già condannato a tre ergastoli, è stato catturato assieme a due fiancheggiatori che ne coprivano la latitanza. Acri, tra l’altro, è accusato di essere stato il mandante del delitto di Luciano Converso, assassinato a Rossano il 12 gennaio del 2007.

"Siete carabinieri? Complimenti siete stati bravi. Sono Nicola Acri". Cosi’ il boss di Rossano, si e’ rivolto agli uomini dei Ros dei carabinieri che lo hanno arrestato a Borgo Panigale. Acri e’ stato bloccato dopo tre giorni ininterrotti di pedinamenti da parte degli investigatori del Ros. L’indagine della Dda di Catanzaro che ha portato i Ros sulle tracce di Acri e’ durata due anni e’ stata condotta solo con pedinamenti, intercettazioni e la verifica dei tabulati telefonici. In Emilia Romagna, Acri non era di passaggio ma, molto probabilmente, per curare i propri interessi nella zona.

'Occhi di ghiaccio'. Cosi’ Nicola Acri e’ conosciuto nell’ambiente criminale. Non solo per il colore azzurro dei suoi occhi ma per lo sguardo "gelido e spietato". "E’ uno dei piu’ spietati, abili e temuti killer della ‘ndrangheta" dice di lui un investigatore. Una definizione che, rivelano le stesse fonti, trova riscontro anche nelle parole di diversi pentiti che hanno parlato del terrore che Acri riusciva ad incutere anche ai suoi affiliati.

 

AVEVA IL COVO NEL FERRARESE

Nicola Acri, detto ‘Occhi di ghiaccio', da un paio di mesi si era trasferito nella zona di Comacchio, in provincia di Ferrara. I carabinieri del Ros di Bologna lo avevano individuato grazie ad attività tecniche e lo avevano agganciato all’inizio di questa settimana. Questi giorni li aveva trascorsi insieme alla moglie e al figlio con i quali era stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza di un centro commerciale della provincia di Ravenna. In queste ore i carabinieri stanno perquisendo il suo covo ferrarese. Quando oggi pomeriggio ha capito che il cerchio si stava stringendo intorno a lui, Acri ha cercato di scappare ma è stato inutile. La Ford Focus su cui viaggiava, intestata a un uomo residente a Rossano Calabro, è stata bloccata e per lui sono scattate le manette.

Erano da poco trascorse le 16 quando il boss, tra i cento ricercati più pericolosi, è stato arrestato in piazza Pasteur, a Borgo Panigale, alla periferia di Bologna. Con lui c’erano Franco Tedesco catanzarese di 46 anni residente del capoluogo emiliano, e Antonio Carbone 29enne di Locri, entrambi già noti alle forze dell’ordine, ed entrambi arrestati per favoreggiamento personale. I due erano appena scesi dalla vettura e si stavano allontanando a piedi quando i circa 15 militari del Ros di Bologna e Catanzaro hanno fatto scattare il blitz. Per bloccare la Focus, un ufficiale ha dovuto esplodere un colpo di pistola a uno pneumatico. Nessuno dei tre era armato e Acri è stato trovato in possesso di documenti falsi. A carico di Acri ci sono tre ergastoli. È accusato di aver commesso quattro omicidi e un tentato omicidio dal 2000 al 2001. Molti dei delitti che gli vengono contestati, secondo gli inquirenti, sarebbero stati commessi anche in nome delle alleanze che aveva stretto con altre ‘ndrine. Addosso Acri aveva anche due telefoni cellulari su cui sono in corso accertamenti.

 

GRASSO: 'ALTRO GRANDE SUCCESSO'

"Poco fa mi e’ stato comunicato un altro successo. E’ stato arrestato un latitante condannato all’ergastolo che sfuggiva da diversi anni alla cattura: Nicola Acri. I carabinieri del Ros lo seguivano da tempo e adesso lo hanno catturato". Con queste parole il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso ha commentato l'arresto avvenuto a Bologna. E lo ha fatto davanti alla platea del 14esimo vertice antimafia organizzato dalla Fondazione Antonino Caponetto a Villa Montalvo di Campi Bisenzio (Firenze). La notizia e’ stata accolta da un lungo applauso della platea riunita nella sala.

 

LOMBARDO: 'ERA IL LATITANTE PIU' IMPORTANTE DI CATANZARO'

Nicola Acri è stato considerato dal procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo «il latitante più importante del distretto di Catanzaro». Lo ha detto nel corso della conferenza stampa che si è tenuta alla caserma dei carabinieri Paolo Grippo di Cosenza, alla quale hanno partecipato anche il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, il comandante provinciale dell’Arma colonnello Ferace e il comandante del reparto operativo Vincenzo Franzese.

«Lo Stato ha vinto ancora, anche su Nicola Acri», ha rimarcato il capo della Dda, che ha posto l’accento su uno degli efferati delitti di cui Acri è accusato, quello dell’imprenditore di Rossano Luciano Converso. «In primo grado c’è una condanna all’ergastolo comminata a tutti e tre gli imputati. Nel corso del processo ci sono stati diversi tentativi di condizionamento sui testimoni. Ora probabilmente si andrà avanti ma con più serenità». Secondo il procuratore Lombardo, Acri si era rifugiato a Bologna «perchè sul suo territorio avevamo fatto terra bruciata, sia su di lui che sui reticoli attorno a lui».