Bologna, 25 novembre 2010 - Il corteo è arrivato fino sul 'crescentone', dove si e’ concluso, il corteo degli studenti delle scuole superiori di Bologna che questa mattina ha vissuto momenti di tensione davanti alla stazione ferroviaria di Bologna. La manifestazione ha sfilato lungo i viali fino a Porta San Donato, poi lungo via Zamboni e in via Rizzoli per poi passare in mezzo agli stand del Cioccoshow allestiti in piazza Maggiore. Attraversando la zona universitaria, il corteo si e’ ingrossato arrivando a circa 800 partecipanti.


Dopo le maganellate ricevute davanti alla stazione, i manifestanti lamentano cinque contusi, colpiti in testa e sulle braccia. Una di loro, una studentessa universitaria, che in questi giorni sta occupando la facolta’ di Lettere e filosofia, ha due dita molto gonfie e teme che una sia rotta: “Stavo solo tenendo lo striscione e hanno cominciato a colpirmi ripetutamente sulle mani”, spiega. “Siamo arrivati davanti alla stazione e ci stavamo solo contrapponendo a distanza- racconta la studentessa- quando sono partiti a picchiare brutalmente un corteo pacifico di studenti medi, come tutte le volte che in questa citta’ si cerca di esprimere del dissenso vediamo solo un blocco da parte di chi dovrebbe ascoltarci”. Dal microfono, invece, il messaggio e’: “Se la loro risposta e’ la violenza di Stato, la nostra sara’ la rabbia”.

IL CORTEO UNIVERSITARIO

Proprio mentre si scioglie il corteo delle scuole superiori, questa mattina ha attraversato Bologna per protestare contro la riforma Gelmini, scatta un altro blocco del traffico nel pieno centro cittadino. Protagonisti, questa volta, sono i ricercatori e gli studenti dell’Universita’, che hanno trasformato il presidio organizzato sotto le Due torri in un’invasione dell’incrocio tra via Rizzoli, strada Maggiore e via San Vitale. Circa 200, tra ricercatori e studenti, sbarrano la strada a auto e pullman al grido di “Blocchiamo”.


I manifestanti espongono cartelli che riprendono le pubblicita’ dei prodotti piu’ economici venduti nei supermercati, con scritto ad esempio: “Studente primo prezzo, da consumarsi preferibilmente entro lo sciopero generale”. Altri cartelli copiano lo stile dei manifesti mortuari, per dare l’annuncio che “assassinata dalla legge 1905 si e’ spenta l’Universita’ pubblica, ne danno il triste annuncio ricercatori, studenti e professori tutti”. L’intenzione dei manifestanti, appena annunciata, e’ quella di dare vita ad un nuovo corteo. I manifestanti si stanno compattando dietro lo striscione: “Blocchiamo il ddl Gelmini subito”. 

 

LETTERE OCCUPATA FINO A MARTEDI'

La facolta’ di Lettere e Filosofia dell’Universita’ di Bologna “restera’ occupata almeno fino a martedi’”, data a cui e’ stato rinviata oggi l’approvazione finale del ddl Gelmini. Lo annuncia Niccolo’, uno degli studenti che da alcuni giorni hanno fatto del “38” di via Zamboni una base delle proteste contro la riforma. Per martedi’, archiviate le manifestazioni ed i blocchi del traffico di oggi, e’ gia’ in programma “un’altra grande giornata di mobilitazione in citta’- spiega Niccolo’- e altre ‘sorprese’ non mancheranno nei prossimi giorni”.

 Anche dalla Facolta’ di Lettere, intanto, si commentano le tensioni di questa mattina davanti alla stazione tra forze dell’ordine e studenti medi (alcuni occupanti del 38, al momento del contatto, erano nelle prime file dei manifestanti): mentre in tutta Italia si sono viste proteste di ogni genere “e non e’ successo niente, vediamo che a Bologna la Polizia segue le indicazioni di Emilio Fede, che oggi invitava a picchiare gli studenti, attuando un comportamento inaccettabile”.
Nel pomeriggio di oggi, a Lettere e’ stata organizzata una diretta video dei lavori in Parlamento. Per la serata, invece, e’ prevista la presentazione del libro “Obama nella crisi globale. Dal we can al we can’t”, con l’autore Raffaele Sciortino e Sandro Mezzadra, docente di Scienze politiche all’Alma Mater.