Bologna, 30  novembre 2010  - Si e’ concluso intorno alle 16 il corteo degli studenti anti-Gelmini a Bologna. Nessun presidio davanti alla Prefettura, i manifestanti hanno cambiato programma una volta arrivati in via Ugo Bassi. Sono sfilati infatti sotto le Due torri, per poi dirigersi alla Facolta’ di Lettere, in via Zamboni 38, dove hanno occupato l’aula III con un’assemblea per decidere ulteriori iniziative di protesta sulla base dell’andamento della discussione del ddl Gelmini alla Camera.


Intanto l’Ausl fa sapere che sono quattro i feriti lievi portati al Maggiore, dopo gli scontri con le forze dell’ordine in stazione, e altri quattro curati sul posto. La Questura riferisce di 10 poliziotti e tre carabinieri feriti durante gli scontri. Si tratta di contusioni lievi (due tra i 13 hanno avuto prognosi di cinque e 15 giorni).
 

Quanto agli studenti, tre di loro sono gia’ stati dimessi, mentre una studentessa (per cui inizialmente si sospettava una frattura alla gamba) e’ ancora al Pronto soccorso: la diagnosi, stando a quanto riferiscono i ragazzi dei collettivi, sarebbe trauma cranico e trauma muscolare alla gamba. La ragazza sarebbe caduta durante la carica della Polizia e sarebbe stata colpita dagli agenti, dicono gli amici, mentre si trovava a terra. Sara’ comunque dimessa da qui a sera.
 

La manifestazione degli studenti era iniziata in modo tranquillo, con il corteo partito dalle Due Torri lungo le vie del centro storico. Il serpentone di studenti si e’ poi ingrossato quando, ai ragazzi delle superiori, si sono aggiunti anche gli studenti universitari. In massa hanno bloccato l’autostrada e la tangenziale, ‘scortati’ solo da alcuni agenti della Digos e da poche auto della Polizia municipale che bloccano il traffico lungo il percorso all’arrivo dei manifestanti.

Nel pomeriggio, pero’, la protesta e’ degenerata con gli scontri con le forze dell’ordine davanti alla stazione. Alcuni ragazzi sono stati fatti entrare in seguito nella sede della Cgil, in via Marconi, per essere medicati, quando il corteo e’ sfilato davanti alla Camera del lavoro una volta ripartito dalla stazione. Nella sede della Cgil, ad assistere al passaggio della manifestazione, una piccola delegazione del sindacato, tra cui Maurizio Lunghi della segreteria, che ha applaudito al passaggio degli studenti.

Sempre in piazza di porta Ravegnana, alle 11 di questa mattina, si sono radunati anche una trentina di ricercatori dell’Alma Mater di Bologna, tutti con una sveglia in mano e un cartello al collo per spiegare gli anni di insegnamento e ricerca svolti dentro l’Universita’. “E’ una protesta simbolica- spiega Daniele Bigi, rappresentante dei ricercatori nel Cda d’Ateneo- per risvegliare la coscienza delle persone di fronte a questo momento cosi’ grave per l’Universita’ italiana”.
I ricercatori hanno anche esposto lo striscione “Salviamo l’Universita’” proprio sotto le Due torri.

 

LETAME DAVANTI SEDE PDL

Trenta chili di concime di stalla scaricati davanti alla sede regionale del Pdl, a Bologna, in via Santo Stefano. A firmare il blitz, intorno alle 10,30 di questa mattina, sono stati gli studenti universitari dello Spazio sociale studentesco prima di spostarsi in piazza Verdi per il corteo di protesta contro la riforma Gelmini.
Un cartello spiega il senso dell’iniziativa: “Questi sono gli sforzi di 16 anni di Governo Berlusconi, Berlusconi dimettiti”.
 

Chi era all’interno della sede Pdl non si e’ accorto di nulla: “Sono stati quasi dei ‘galantuomini’, hanno lasciato intatta la nuova targa che ci era costata un sacco di soldi”, si ironizza in casa dei berlusconiani minimizzando l’accaduto. Al termine del blitz, per ripulire sono stati riempiti tre sacchi grandi dell’immondizia. Uno degli studenti dello Spazio sociale, mentre parte il corteo, riprende una canzone di Fabrizio De Andre’ e commenta cosi’: “Speriamo che dalla merda nascano fior”.