Bologna, 23 dicembre 2010 - IERI SERA alle 21, dopo due ore di cda, il Bologna è finalmente uscito dallo stato prefallimentare dove la gestione Menarini, costellata di errori, e quella Porcedda, nata all’insegna dal «magna magna», lo avevano portato in pochi mesi. Si aperta ufficialmente l’era di Massimo Zanetti, presidente del club rossoblù e di Gianni Consorte, presidente della finanziaria (Bologna 2010) che lo affianca. «E’ tutto a posto, non ci sono novità di rilievo. La squadra è confermata. Per i particolari, ci vediamo presto». Queste le parole del nuovo azionista di maggioranza relativa.

Zanetti entra in carica con una quota che oscilla fra il 40 e il 42%. Con lui altri dodici imprenditori bolognesi o di stanza a Bologna. E’ stato deliberato il primo aumento di capitale necessario a chiudere le tante falle che si erano aperte negli ultimi sei mesi e indispensabile per certificare entro il 30 dicembre prossimo il bilancio 2009-2010, che reclamava un’iniezione da sei milioni per evitare il fallimento. Una conferma pure per Marco Pavignani: sarà lui, che del Bologna era già stato consigliere della primissima ora con Giuseppe Gazzoni (nel 1993), a ricoprire la carica di vice presidente.

Mancava soltanto il nome dell’amministratore delegato: Massimo Zanetti ha appoggiato la candidatura di Luca Baraldi che conobbe, nel ruolo di direttore generale, quando il dirigente fu ingaggiato l’anno scorso da Francesca Menarini, nel tentativo di allontanare da Bologna l’ombra di Luciano Moggi. La proposta ha trovato subito un obiettore e la discussione è stata rovente. «Bologna 2010» non ha ascoltato nessuno dei tanti che, prima di ieri sera, avevano già illustrato le difficoltà che Baraldi avrebbe incontrato nel caso di un suo eventuale, e ora molto probabile, ritorno. Probabile al punto che già oggi, giorno della presentazione della nuova squadra societaria, Luca Baraldi potrebbe essere al fianco del presidente.

Quando la scelta che Zanetti aveva in animo arrivò fino a Casteldebole, i giocatori ne parlarono a lungo. Per arrivare a questa conclusione: se Baraldi davvero tornasse, come minimo dovrebbe entrare negli spogliatoi e chiedere scusa. Di che cosa? Di una frase infelice che gli scappò al termine di una partita e che indusse un gruppo di tifosi a rivolgersi ai giocatori per ottenere spiegazioni sulla serietà del loro comportamento. Un equivoco che si chiarì in fretta e che tutti, giocatori e tifosi, misero appunto sul conto di Baraldi. Il rapporto di questo dirigente con chi lavora a Casteldebole nacque male e non proseguì meglio: i giocatori considerarono un errore clamoroso cedere Valiani (giocatore serissimo e assai considerato nello spogliatoio) per ingaggiare Pisanu. Sarebbe stata una scelta tecnica, se non fosse che Pisanu con il Bologna ha giocato per un quarto d’ora in un anno e mezzo, mentre Valiani continua come al solito a essere considerato un 90X38, vale a dire uno che corre per tutte le partite del campionato. Neppure Malesani, che è stato bravissimo a tenere unita la squadra nel momento più difficile, interpellato in proposito dai giocatori, se l’è sentita di definire buoni i suoi rapporti con Baraldi.

Dentro gli uffici sarà andata meglio? Più o meno come negli spogliatoio. Ambo. Al momento di garantire a Baraldi uno stipendio in linea con le sue funzioni, anche Francesca disse a se stessa poi al padre Renzo di essersi sbagliata. Terna e quaterna. Dopodichè riconsegnò le chiavi dello spogliatoio all’avvocato Maglione.
I tifosi, venuti a conoscenza di quell’equivoco nato fra alcuni di loro e il direttore, non hanno affatto digerito la sortita di Baraldi e adesso in molti vorrebbero che, alla vigilia del loro incontro con Consorte (che li ha chiamati al tavolo della solidarietà), la proposta di Zanetti fosse ritirata o bocciata. Cinquina e tombola.
L’Ingegnere ha fatto il nome di Baraldi, Zanetti lo ha appoggiato, ma un socio attento alla necessità di partirte con il piede giusto anche verso la squadra e i tifosi, «categorie» da chiamare in causa per la buona riuscita dell’operazione, ha aperto la discussione. Se questo obiettore delle coscenze rossoblù l’avrà avuta vinta, si saprà questo pomeriggio alle 18 all’oratorio di San Giovanni Battista, in Corte Galluzzi, dove sarà presentata la nuova società. Per chi vorrà assistere alla «cerimonia» di insediamento, ci sarà un maxi schermo in piazza Galvani.