Bologna, 23 dicembre 2010 - «VOGLIO che sia fatta chiarezza su ciò che è successo a mia suocera Eliana. Secondo noi non è stata assistita a dovere mentre si trovava all’Asp Giovanni XXIII». Matteo Mariella, 46 anni, è da giorni al capezzale della madre ottantenne della moglie. Martedì i medici del Sant’Orsola hanno amputato all’anziana una gamba, aggredita dalla cancrena. Ora la famiglia vuole sporgere denuncia.

LA VICENDA è iniziata a maggio, quando la donna è stata trasportata dall’Asp di viale Roma al pronto soccorso del Policlinico per una frattura al femore. «Fummo chiamati e ci dissero di andare all’ospedale — racconta Mariella —. I medici non capivano come potesse essersi rotta un femore, visto che mia suocera non cammina essendo da tempo costretta su una carrozzina». La spiegazione è arrivata nei giorni seguenti. «Anche io e mia moglie lavoriamo come operatori sociosanitari all’Asp, non in viale Roma ma in viale Pepoli — continua Mariella —. I colleghi ci hanno raccontato l’accaduto: mentre mettevano il catetere hanno provocato la frattura, con una manovra forse errata sulle gambe. Hanno detto che ‘sono cose che succedono’». Una decina di giorni dopo l’operazione al Sant’Orsola, l’ottantenne è tornata al Giovanni XXIII con un tutore esterno alla gamba. «La raccomandazione dei medici era di alzarla e di muoverla — spiega ancora Mariella —, ma il personale dell’Asp secondo noi non l’ha mai fatto». Per l’episodio del femore, la famiglia ha presentato a maggio il primo esposto in Procura. Nei mesi seguenti, secondo i familiari l’anziana sarebbe stata tenuta sempre immobilizzata a letto.

E ARRIVIAMO alle ultime settimane. «Un mese fa abbiamo notato che due dita dei piedi erano nere — attacca Mariella —, ma ci hanno risposto che era solo un problema di circolazione. Solo grazie alle nostre ripetute insistenze è stato fatto alla fine un controllo al Sant’Orsola e l’esito è stato drammatico: cancrena. I medici martedì scorso sono stati costretti ad amputare l’arto. Ora vogliamo che si accerti se qualcuno ha responsabilità, feremo denuncia al più presto. Mia suocera, tuttora ricoverata al Policlinico, ha sofferto molto, anche se ora fortunatamente si è ripresa dall’operazione. Ciò che mi fa rabbia è che all’Asp consideravano la vicenda ‘normale’. Invece per me Eliana è stata abbandonata e voglio che fatti simili non capitino mai più».