Bologna, 7 gennaio 2011 - POSIZIONE del Comune: «Luci spente dalle 20 nei parchi, certo. Dal 22 dicembre. Da quel momento i costi per l’accensione di notte non sono più affare nostro», dice il direttore del settore dei lavori pubblici Raffaela Bruni. Posizione di Hera Luce: «Non abbiamo ancora ricevuto la comunicazione. I Giardini Margherita spenti? Mi suona nuova. Abbiamo parlato di cambiamenti e riduzioni del servizio, certo. Ma di spegnere tutto...». Parola di Mauro Massari, consigliere e direttore. Un giallo nel quadretto, a tinte fosche, dell’oscuramento delle aree verdi.

Sì. Forse. Oppure no: perché negli ultimi giorni, giurano i residenti della zona dei Giardini Margherita, i lampioni si sono spenti e riaccesi più volte. Nella notte tra mercoledì e giovedì, come testimoniano le foto sotto, tutto illuminato: un ossimoro i cartelli gialli piazzati dal Comune. Qualcosa non va: o la comunicazione a Hera non è ancora arrivata, o c’è altro. Che sfugge. «Davvero i lampioni erano accesi?», si interroga stupita Raffaela Bruni. «Per noi il piano è già operativo: dal 22 dicembre non paghiamo più, quindi è Hera a erogare il servizio e dovrà staccare il tutto, almeno nei dodici parchi». La mappa è nota. Ma c’è una buona notizia: «Il giardino San Rocco, in zona Saragozza, lo abbiamo riacceso: aveva 7-8 punti luce e serviva ai residenti per accedere a un parcheggio interrato».

DIVERSA INVECE la situazione nei Giardini Margherita. Dove sono in allarme (nonostante le luci siano ancora accese) i frequentatori del Circolo Tennis che, alle 20, hanno ancora i bimbi a lezione. E per uscire a tarda sera si ‘scontreranno’ con l’oscurità. Per non parlare poi degli abitanti delle vie Cavallina e Gandino. ma altri provvedimenti sono in arrivo: «Spegneremo altri mille punti luce sui complessivi 43mila che abbiamo in città — spiega Bruni —. E’ chiaro che interverremo, ma senza lasciare al buio intere zone, ma in maniera intelligente. E se alcune decisioni si rivelassero errate, saremo pronti a tornare sui nostri passi». Resta però la rabbia di associazioni e cittadini: «Ma lo sa che se tutti si tassassero di due euro il problema sarebbe risolto?», aggiunge.

PER MASSARI la situazione è in evoluzione e «forse la prossima settimana riceveremo le comunicazioni in merito». Intanto il contratto tra Hera e Comune è stato prorogato fino a giugno: «Ci è stato chiesto di mandare avanti il servizio in forma ridotta». E allo scadere? Il Comune pensa a una nuova gara e diciotto lavoratori assunti per occuparsi di Bologna rischiano il posto: «Speriamo bene», sottolinea Massari. Alcuni cittadini sono pronti ad autotassarsi, altri minacciano di rivolgersi ai legali. Per le forze dell’ordine il problema al momento non esiste e dalla Questura fanno sapere che non sono stati presi provvedimenti particolari, se non quelli di routine per il controllo dei parchi e delle zone sensibili. Il risparmio complessivo sulla bolletta del Comune, da dicembre a giugno, si aggira attorno ai 250mila euro, con lo spegnimento dei parchi pubblici che incide per 50mila, mentre altri 100mila resteranno nelle casse comunali grazie al ritardo dell’accensione e all’anticipo dell’interruzione dell’illuminazione. Altro capitolo, i fittoni della zona a traffico limitato, per cui è stato appena sottoscritto un apposito contratto.