Bologna, 13 gennaio 2011 - Il tribunale dei minori di Bologna ha disposto la sospensione di potestà dei genitori del gemellino di Devid, il neonato di 23 giorni che viveva in strada con la famiglia morto il 5 gennaio scorso, e della sorellina di venti mesi (figlia di un altro padre) nominando come loro tutore il Comune. Contestualmente è stata aperta la procedura di adottabilità dei due bambini, un atto dovuto dopo il ricorso urgente depositato dalla Procura dei minori. La decisione è stata presa oggi al termine della camera di consiglio presieduta da Maurizio Millo.

Nel provvedimento di sospensione della potestà genitoriale i giudici prescrivono al Comune di Bologna di garantire i rapporti tra i due minori ed i genitori i quali, nei giorni precedenti alla morte di Devid, avevano più volte rifiutato gli aiuti dei servizi sociali forse per paura che gli venissero sottratti i figli. Il gemellino di Devid e la sorellina al momento continueranno a vivere nella struttura protetta alla quale erano stati affidati consensualmente dai genitori. L'istruttoria di adottabilità avrà tempi relativamente lunghi anche per permettere ai genitori di poter dimostrare ai giudici di essere o meno in grado di prendersi adeguatamente cura dei due piccoli.

Al termine del procedimento verrà deciso se i minori potranno essere adottati. Sul fronte dell'inchiesta della Procura di Bologna sul decesso di Devid, si attende di conoscere il risultato dell'esame istologico per capire con certezza la causa della morte del piccolo. Il fascicolo rimane ‘per atti relativi', quindi senza ipotesi di reato e senza indagati. «Oltre ad una certa soglia - ha detto il procuratore aggiunto e portavoce della Procura Valter Giovannini - attenzione mediatica rischia di nuocere alle indagini, potendo condizionare sul piano emotivo i futuri testimoni».