Bologna, 18 gennaio 2011 - La proroga sperata non ci sara’. L’Alma Mater di Bologna dovra’ mettere mano alla sua programmazione didattica per l’anno accademico 2011-2012, per rientrare nei nuovi canoni dettati dal decreto ministeriale 17/2010. E dovra’ farlo entro marzo, probabilmente accorpando qualche corso o qualche curriculum di studi. La chiusura di alcuni insegnamenti, spiegano da Palazzo Poggi, non e’ certa, anche perche’ mancano alcuni aspetti tecnici del decreto che il ministero dell’Istruzione deve ancora chiarire.

Il quadro e’ stato disegnato questa mattina in Senato accademico dal rettore Ivano Dionigi e dal prorettore alla Didattica, Gianluca Fiorentini, spiegando ai presidi di Facolta’ e ai direttori di Dipartimento le disposizioni del ministero sull’applicazione del decreto varato l’autunno scorso.
 

Stando alle nuove norme, le prime ipotesi che circolano a Palazzo Poggi parlano di circa 130 corsi da rivedere sui 212 attivati lo scorso autunno. Si tratterebbe pero’ di modificare alcuni ordinamenti didattici e diversi regolamenti di Facolta’: la razionalizzazione dei corsi e’ l’ipotesi piu’ estrema, si spiega ai vertici dell’Alma Mater. Nel frattempo il rettore ha comunicato al Senato accademico e al Cda, sempre questa mattina, la “road map” che verra’ seguita per arrivare alla fine di luglio alla redazione del nuovo Statuto di Ateneo.

“E’ un documento fondativo che dovra’ guardare avanti ai prossimi decenni- spiega Dionigi in una nota- avendo come bussola l’interesse degli studenti e della societa’”.
Le tappe di avvicinamento proposte oggi agli organi accademici partono da un ulteriore mese di elaborazione da parte della commissione Statuto, che dovrebbe durare fino alla fine di febbraio. A meta’ del prossimo mese sara’ indetta tra l’altro anche un’assemblea d’Ateneo. Tra gli inizi di marzo e la meta’ di aprile, la commissione fara’ una serie di audizione con i vari soggetti interessati alla stesura del documento, a cui seguira’ un periodo di “informazione e dibattito” nei Dipartimenti e nelle Facolta’ con le varie componenti dell’Ateneo (da meta’ aprile alla fine di maggio). I due mesi successivi serviranno alla redazione finale del nuovo Statuto, che dovrebbe essere approvato entro il 29 luglio.

 
“Il nuovo Statuto- spiega Dionigi- esige, oltre l’apporto competente e tecnico della Commissione istruttoria, la partecipazione di tutti i protagonisti della comunita’ accademica per affermare l’autonomia e anche la specificita’ dell’Ateneo bolognese, partendo dal principio che l’universita’ e’ il luogo dell’autogoverno. Confido che tutta la comunita’ accademica fara’ proprio l’invito del Presidente della Repubblica ad adottare, in questa fase decisiva per la vita dell’Ateneo, uno spirito critico e costruttivo”, conclude il rettore.