Bologna, 26 febbraio 2011 - E' venuto alla luce dopo 11 anni 'al freddo'. Sta bene e oggi ha due anni il bambino nato da un embrione sottoposto a un lunghissimo congelamento nel centro di procreazione assistita dell'Universita' di Bologna. 

La notizia arriva dal convegno della Societa' Italiana di Andrologia Medica e Medicina della Sessualità (Siams) tenutosi ad Abano Terme (Padova). ''Questo risultato conferma che gli embrioni congelati possono sopravvivere per moltissimo tempo e che il congelamento, se fatto correttamente, non e' dannoso'', ha detto Eleonora Porcu, responsabile del Modulo di infertilita' e procreazione medicalmente assistita dell'università di Bologna.

La storia. Il bambino e' nato con parto spontaneo in seguito a una gravidanza che non ha dato problemi e alla nascita pesava 3.610 grammi. Vive in Lombardia, nato da una coppia che nel 1996 si era rivolta al centro di procreazione assistita dell'universita' di Bologna in cerca di un figlio. Dalla stimolazione ovarica erano stati ottenuti 17 ovociti maturi, dai quali si sono avuti nove embrioni. Di questi, due sono stati impiantati subito e hanno portato alla nascita di un bambino; dei sette rimasti, uno non era idoneo al congelamento, mentre gli altri sono stati conservati. Due anni piu' tardi nella donna sono stati impiantati altri due embrioni, ma senza esito.

''Poi e' arrivata la legge 40 - ha spiegato Eleonora Porcu - e con essa la sollecitazione a utilizzare gli embrioni congelati che ancora avevamo nel centro, Abbiamo fatto il censimento e mandato le lettere alle coppie''. La coppia lombarda ha risposto, sebbene fosse passato tanto tempo. ''Ci hanno detto che non volevano abbandonare i loro embrioni''. Cosi' i quattro embrioni rimasti sono stati scongelati. Di questi, due erano in condizioni di poter essere impiantati e sono stati trasferiti. La donna allora aveva 42 anni.