Bologna, 28 febbraio 2011 - Sarà venerdi il giorno del faccia a faccia tra il rettore Ivano Dionigi e il coordinamento dei ricercatori precari dell'Ateneo per affrontare la difficile situazione di ricercatori e studenti. A seguito di un blitz in rettorato effettuato insieme alla Flc-Cgil e agli studenti del Laboratorio autoformazione di lettere, i ricercatori sono infatti riusciti a ottenere un appuntamento con il rettore. In verità, un tavolo con l'Ateneo i ricercatori e la Flc l'avevano ottenuto già a settembre ma, spiegano gli interessati, un vero confronto non era mai partito.

Ricercatori e studenti, con lo striscione "Senza ricerca il futuro non comincia", si sono presentati in rettorato con l'intenzione di incontrare Dionigi. Ad attenderli, però, c'erano Mirella Montanari e Michele Menna, rispettivamente presidente della commissione Personale e direttore dell'area Personale dell'Alma Mater. Montanari, spiegando che il rettore era impegnato con la Giunta, ha espresso ai ricercatori la volontà di riunire una commissione istruttoria ampliandola a a rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e dei ricercatori precari, "componente importantissima dell'Università", allo scopo di "fare il punto sulle numerose istanze che vengono avanzate e che meritano un confronto".

Dal canto loro, i ricercatori hanno affermato di "non aver avuto più risposta dal mese di settembre. Per questo motivo è stato deciso di presentarsi in rettoratorato per chiedere la riapertura del confronto", fissando ufficialmente una data. "Non possiamo piu' aspettare", aggiunge Davide Valenti (Flc-Cgil). Al confronto avviato "bisogna dare continuita' e non di facciata": il tavolo va convocato "e deve essere presente il rettore, deve dare un segnale" perche' "la nostra pazienza comincia a finire". Dal tavolo "devono uscire delle decisioni vere", aggiunge Michele, studente del Laboratorio autoriforma di Lettere. Montanari garantisce e tutti la massima disponibilita', ma per la data dell'incontro "datemi la giornata di oggi, non chiedetemela qui perche' non ho in mano l'agenda del rettore". Alla fine, però, è lo stesso Dionigi a presentarsi comunicando che l'incontro "con una delegazione" di ricercatori precari ci potrà essere venerdì alle 15. Poi l'ammonimento: “Preferirei pero’ che, quando si vuole incontrare il rettore- precisa Dionigi- si prendesse appuntamento”. Il rappresentante della Flc prova a replicare ma Dionigi lo stoppa subito (“Valenti, serieta’”) e si allontana. La data per l’incontro quindi c’e’, ma la repentina comparsa di Dionigi non lascia soddisfatti ricercatori e studenti: “Il Papa concede udienza- si commenta- non il rettore”.
 

Nell'attesa di incontrare Dionigi, intanto, i ricercatori ribadiscono che "quello dei precari della ricerca- spiega Ruocco- a Bologna è un problema strutturale". Infatti, se “l’Ateneo non ha fatto alcun passo avanti sul censimento dei precari”, continua Ruocco, "il Coordinamento ci ha pensato da se". “A fronte di circa 2.700 strutturati”, spiega la ricercatrice, sono piu’ di 3.000 i precari: 1.057 assegnisti, 1.565 docenti a contratto retribuiti e altri 69 non retribuiti, 270 tutor, 19 lettori e 67 esperti o collaboratori linquistici. "Persone che svolgono un ruolo fondamentale nel portare avanti la ricerca e la didattica in questo Ateneo”, sottolinea Ruocco, che quindi ribadisce un’altra richiesta al rettore: l’inserimento almeno “simbolico” di un precario nella commissione sulla riforma dello Statuto, “come gia’ e’ stato fatto ad esempio a Pisa”.