Bologna, 6 marzo 2011 - «DOPO l’operazione pulitura di luglio, tutto è tornato come prima in via Petroni. Ma non ci arrendiamo». Loris Folegatti osserva la via in cui abita con amarezza. Il suo comitato ‘Stop al degrado’, la scorsa estate era già sceso in campo a fianco dell’Ascom, armato di tempere e pazienza a dare letteralmente una mano a quei muri, cronicamente imbrattati.

A distanza di pochi mesi tutto o quasi è tornato come prima. Ciò nonostante «bisogna essere ottimisti», taglia corto Giuseppe Sisti coordinando la squadra di volontari che puntualissima, alle nove di ieri mattina, inaugura la nuova operazione anti degrado. Tutto il materiale era pronto, pennelli, rulli per pittura, fusti di vernice ciascuno con sopra scritto il giusto numero civico per quel tono di colore. Armi anti graffiti fornite da Bologna Civitas, il progetto del Comune per la riqualificazione degli spazi urbani con il coinvolgimento civico attivo della cittadinanza. La decina di laboriosi imbiancatori cresce col passare dei minuti, malgrado Folegatti si rammarichi «del clima di demoralizzazione tra la gente.

Le persone fanno fatica a partecipare — spiega — se non si sentono tutelate dalle autorità nella prevenzione e punizione di questi vandalismi». Tutti tengono a precisare di non essere professionisti della tingeggiatura, ma il risultato delle pennellate è subito apprezzabile. Francesco Boccia passa da via Petroni, meravigliandosi dell’impegno: «Credo sia un eccellente messaggio: è come dire voi sporcate mille volte, noi puliamo mille volte».

Non c’è persona che non desideri controlli più serrati sul territorio, perchè «i graffittari devono pagare con il loro denaro e la fatica di correggere le loro stesse macchie», dice il giovane americano Andrew Orihuela di Los Angeles, «innamorato di un piccolo gioiello chiamato Bologna». Una donna con due minacciosi cani al seguito interviene poco dopo, forse impaziente di rappresentare la categoria dei balordi di cui sopra: «Fate, fate — con tanto di insulti — tra poco risporchiamo tutto». Ci vuole ben altro per impensierire Donatella Chiarini, che non si cura affatto della ‘signora’ e ricomincia a dipingere.

A mezzogiorno la fatica ha già fruttato un pulito decoroso su oltre metà della strada. Un vigile urbano sorride e si congratula, sa bene che la sua sorveglianza e le sue segnalazioni sono il primo passo da attivare per vincere lo squallore; poi dovrà seguire la inevitabile denuncia da parte dei proprietari dei muri deturpati. C’è anche un negoziante che appende il classico cartellino «Torno subito» al suo mini-market e si unisce al gruppo. All’una si smonta, gran parte della centralissima via Petroni è più limpida, più civile. «In due-tre settimane la finiamo tutta, garantito». Possiamo scommettere che lo faranno.