Bologna, 9 aprile 2011 - ULTIMA IDEA: Villa Aldini, sul Colle dell’Osservanza. Lì rimase stregato persino Napoleone, adesso potrebbero arrivare gli immigrati dal Nord Africa in fiamme. Ipotesi balenata in ambiente Protezione Civile, ieri a tarda sera, e confermata da fonti del sociale. Ma, giurano il responsabile regionale delle emergenze Demetrio Egidi e il subcommissario Raffaele Ricciardi, «un piano preciso ancora non c’è». Per Bologna, però, le strutture sul piatto sarebbero due: Prati di Caprara, la caserma già utilizzata durante le evacuazioni (l’ultima, di qualche settimana fa, aveva svuotato la domenica mattina di Santa Viola e portato lì gli anziani ospiti di una residenza protetta e i malati); e appunto Villa Aldini, che fino ad alcuni mesi fa ospitava gli ospiti del Centro Beltrame ‘sfrattati’ per le disinfestazioni.

VILLA ALDINI sarebbe un’ipotesi ottimale: più defilata rispetto ad altre strutture del centro, è un’area praticamente ‘chiavi in mano’ e per questo potrebbe entrare in funzione subito, come richiesto dall’emergenza immigrati. Il Comune aveva dato però l’ok al trasferimento sui colli del centro di accoglienza per lavoratori immigrati Marconi, che la Coop Dolce ha ereditato da Pianeta Aloucs da qualche mese: l’edifico, due piani in zona Lazzaretto al Navile (67 letti e 23 camere), deve scomparire per fare spazio a una rotonda. Ecco perché era stato deciso di spostare tutto a Villa Aldini. Gli scenari sono quindi due, nel caso l’ipotesi del Colle dell’Osservanza divenisse realtà: o il trasferimento del Centro Marconi slitterà dopo la soluzione dell’emergenza immigrati, o alcuni stranieri in fuga dall’Africa verranno sistemati al Centro Marconi, fermando i lavori stradali. La situazione è in fase embrionale e solo lunedì (quando si capirà la decisione definitiva dell’Esercito su Prati di Caprara, anche se il sì viene dato per scontato) il quadro si chiarirà.

IERI IN PREFETTURA il rappresentante del Governo, Angelo Tranfaglia, ha incontrato la Regione, in particolare il sottosegretario Alfredo Bertelli. Sono state condivise le linee guida del piano e, all’inizio della prossima settimana, partiranno gli approfondimenti. Martedì il summit definitivo, ma la giornata decisiva sarà lunedì: «E’ programmata una conferenza metropolitana dei sindaci — spiega l’assessore provinciale alla Protezione civile Emanuele Burgin —. Ci sono altri temi all’ordine del giorno, ma con ogni probabilità alla fine dell’incontro affronteremo il nodo immigrati». Si procederà, in sintesi, a una ricognizione dei siti disponibili da portare sul piatto all’incontro del giorno successivo. Tramontate ormai definitivamente le ipotesi di Villa Salus e di Monghidoro, mentre l’area di Monteveglio che ospitò alcuni anni fa un’altra ondata di stranieri appare troppo complicata da risanare in tempi rapidissimi.

RESTA IL FATTO che piccoli gruppi di immigrati verranno ripartiti fra le sedi della Caritas (ad esempio Villa Pallavicini) e alcune parrocchie e case famiglia. Alcune cooperative, invece, riceveranno i minori cosiddetti non accompagnati (soli) e sono già state contattate dall’assessorato regionale guidato da Teresa Marzocchi per chiedere la disponibilità di posti.