Bologna, 13 aprile 2011 - Era stato aperto lo scorso inverno per fare fronte all’emergenza freddo, ma ora ospita 40 persone con bisogni indifferibili. Il dormitorio di Capo di Lucca e’ stato riaperto lo scorso 8 aprile (dopo una chiusura di una settimana), grazie a una mobilitazione collettiva e all’intervento del Comune, ma l’accoglienza non e’ piu’ generalizzata. “Gli ingressi sono stati decisi in base a una lista stilata tenendo conto di tutte le persone accolte anche negli altri dormitori durante l’emergenza freddo- spiega Daniela Ghinello, responsabile per Capo di Lucca dell’Antoniano- Si tratta di persone anziane, o con problemi indifferibili di salute o segnalate dai servizi sociali dei quartieri con cui hanno gia’ attivo un progetto”.


Nei giorni scorsi molti degli ospiti di Capo di Lucca e degli altri dormitori aperti durante l’inverno per l’emergenza freddo si erano accampati in piazza Maggiore per chiederne al Comune la riapertura e che non vi fosse distinzione tra residenti e non. In un primo tempo, sembrava, infatti, che a Capo di Lucca sarebbero stati disponibili solo posti per residenti a Bologna. “In realta’ non e’ cosi’- spiega Ghinello- anche se non si tratta piu’ di un’accoglienza generalizzata, la residenza non era tra i requisiti richiesti per l’accoglienza, ma si e’ tenuto conto dell’eta’ e dei bisogni di salute”.
 

Durante i 4 mesi di apertura, al dormitorio di via Capo di Lucca, sono state accolte 207 persone, sono stati distribuiti 3.700 pasti, sono state raccolte 400 coperte ed e’ stata data assistenza sanitaria e legale.
L’esperienza dell’accoglienza e’ stata raccontata in un video “Capo di Lucca 37: vita in un dormitorio del Piano Freddo 2010/11” realizzato dal centro di produzione dell’Antoniano in cui si mostra il lavoro svolto all’interno del dormitorio gestito dal 29 novembre 2010 al 31 marzo 2011 da Antoniano e amici di Piazza Grande. Il video sara’ presentato domani alle 18.30 allo Spazio Verde Granarolo all’interno del Parco della Montagnola.
Oltre al video sara’ allestita una mostra di fotografie che la fotografa Michela Zucchini ha scattato all’interno della struttura.