Bologna, 24 maggio 2011 - AZZANNATO al polpaccio sinistro. Poi, col piede destro, un calcio al cane per difendersi dalla carica furiosa. Ma il metatarso del primo dito del piede fa crack e si frattura. Il ‘bastardo’ scappa verso il centro storico insieme al suo padrone, un ‘punkabbestia’, tipo trasandato con l’anello al naso. La disavventura di Nicola Celentano, 39 anni e residente in via Saffi 16, inizia mercoledì scorso, ma non è ancora terminata. Cane e padrone sono ancora liberi, sulle loro tracce gli agenti della questura che «dicono di conoscere il personaggio», racconta Celentano mentre mostra la ferita. «E’ un giocoliere, inconfondibile. Gira con la bombetta inglese sulla testa e in sella a un monociclo».

TUTTO INIZIA in via San Felice, intorno alle cinque del pomeriggio. Celentano esce dalla palestra ‘Fitness First’ e si avvia a piedi verso casa in via Saffi. Il giocoliere, in quel momento ‘fuori servizio’, se ne sta sul bordo della strada con il cane libero e chiede un euro. Celentano tira dritto senza fiatare. Così il ragazzo urla: «Almeno sorridi...». A quel punto il cane, un incrocio bello massiccio, parte alla carica e punta al polpaccio sinistro di Celentano. «E il padrone non ha fiatato, non ha nemmeno tentato di fermarlo — racconta indignato Celentano, istruttore di nuoto e bagnino —, fortuna che poi l’ho cacciato via con il piede destro». Il padrone del cane si allontana, e la sua bestia lo segue a ruota. Il titolare di un negozio d’abbigliamento lì davanti chiama la questura. Celentano, ancora sconvolto, sale in ambulanza e va all’ospedale.
«CHISSÀ cosa avrà quel cane... Spero che lo trovino soprattutto per capire se ha malattie trasmissibili. Altrimenti — dice scocciato — dovrò fare tutti i cicli di antibiotici». Sette giorni di prognosi per il morso, ventotto invece per la microfrattura al piede destro. «Questo è il periodo migliore per cercare i contratti nelle piscine estive — spiega Celentano, appena tornato da Rio de Janeiro per vacanza —, quindi con la frattura e gli antibiotici perderò l’occasione di lavorare. Forse l’intera stagione. Oltre il danno anche la beffa...».
E ora, a distanza di giorni dall’episodio, Nicola Celentano traccia un bilancio, che ha il sapore della rassegnazione: «Ormai quello che spero è solo di trovare il cane per capire se devo fare questo ciclo di antibiotici. Ma niente di più. Spero che questo episodio faccia riflettere chi ha una carica politica, su come si sta riducendo Bologna — chiosa amareggiato —. Ormai sia io sia i miei amici siamo molto rassegnati. Credo che di questi personaggi ce ne fossero di più due anni fa, ma la percezione della paura è sempre più alta. Soprattutto in centro storico. Sono tantissime le persone che ti chiedono le elemosina o che vogliono venderti qualcosa, spesso con un’insistenza sgradevole». E poi l’ultimo commento, perentorio e d’auspicio: «Non si può più tollerare l’intollerabile...».