Bologna, 3 giugno 2011 - Pedoni, tremate. L’allarme non lo lanciano i sindacalisti dell’Atc che da anni combattono contro il Civis, ma la Commissione ministeriale chiamata a stabilire se il tram su gomma sia sicuro oppure no. E il responso ufficiale, contenuto nelle relazione di 29 pagine depositata mercoledì, è chiaro: no, il Civis non è sicuro.

E’ pericoloso per gli altri veicoli in circolazione e, soprattutto, per i pedoni che, malauguratamente, si venissero a trovare nelle vicinanze del mezzo qualora perdesse la traccia della guida ottica. Un’ipotesi piuttosto probabile, scrivono i super-esperti, in un contesto come quello di Bologna, dove il tracciato passa per il centro storico in sede promiscua, cioè aperta sia al tram che alle auto e ai motorini.

Il civis funziona con un dispositivo, posto sopra il mezzo, che ‘legge’ una serie di strisce bianche tratteggiate dipinte sulla strada. E’ però sufficiente che, ad esempio, un’auto parcheggi in doppia fila e copra le strisce, cioè entri nella ‘fascia limite’, per far perdere al Civis la guida ottica e farlo sbandare pericolosamente.

Nell’esperienza quotidiana di ogni autobus che circola in centro quanti episodi simili possono accadere? Tanti, secondo la Commissione, che scrive: «In caso di anomalie che comportino la perdita della guida ottica, il veicolo avrebbe un’elevata probabilità di urtare contro veicoli o pedoni che si trovassero a ridosso del mezzo, situazione realistica in caso di corsia promiscua». Proprio per questo ha bocciato il Civis, stabilendo che la guida debba essere solo manuale, cioè riservata esclusivamente all’autista, mentre il dispositivo ottico possa essere utilizzato soltanto nell’avvicinamento alle banchine, quando la velocità è bassa e il rischio-pedoni quasi nullo.

Il verdetto che stronca il Civis è stato inviato a tutti i soggetti interessati, a partire dal ministero dei Trasporti, che dovrà decidere sul nulla osta definitivo, a questo punto assai improbabile. Il rischio di perdere i finanziamenti statali, pari a 109 milioni di euro, è reale. Il presupposto era infatti l’uso della tecnologia innovativa, cioè la guida ottica. I commissari per salvare i soldi hanno fatto ricorso all’escamotage dell’utilizzo solo in prossimità delle banchine. Ma nessuno può prevedere se questo espediente funzionerà.

 La relazione, intanto, è stata già portata anche in Procura, dove il procuratore aggiunto Valter Giovannini e il pm Antonello Gustapane indagano da tempo sul tram e sul relativo maxi-appalto, del valore di 144 milioni di euro, saliti a 182 con le opere aggiuntive. Gli indagati sono 17, ma gli inquirenti hanno nel mirino altri «pubblici ufficiali al momento non identificati».

L’accusa più grave, che pesa come un macigno su questa vicenda, è la corruzione. Ne rispondono l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca, sotto la cui giunta fu varato il progetto, l’ex direttore generale del Comune Enrico Biscaglia, il presidente del Consorzio cooperative costruzioni (Ccc) Piero Collina, i cinque soci della concessionaria Fiat ‘Maresca e Fiorentino’, i vertici di Irisbus, l’azienda del gruppo Fiat produttrice del Civis e vincitrice del bando assieme a Ccc, e gli ex vertici di Atc nominati da Guazza. L’ipotesi accusatoria è che Irisbus, per vincere l’appalto, abbia pagato, fra il 2004 e il 2011, ben 930mila euro facendoli transitare nelle tasche dei destinatari, amministratori pubblici al momento sconosciuti, tramite la concessionaria ‘Maresca e Fiorentino’. Tutti gli indagati respingono con forza un’accusa tanto grave quanto infamante.

A carico di Irisbus c’è anche l’accusa di inadempimento in pubbliche forniture. La Commissione sicurezza, i cui lavori sono durati sei anni, contesta all’azienda un atteggiamento poco collaborativo. La documentazione richiesta è stata infatti consegnata con ritardo e solo dopo molti solleciti. Non solo, a volte non è stata consegnata affatto, tanto che l’ha poi sequestrata la Procura. Non è finita. I documenti consegnati, sono risultati spesso «frammentari e contraddittori». Ora anche Atc sembra aver perso la pazienza. Forte del responso degli esperti, chiederà a Irisbus di risolvere la situazione. Come? Cambiando i mezzi e pagando le penali. Si prevede burrasca.