Bologna, 16 giugno 2011 - Dopo Sala Borsa, sulle biblioteche di Bologna piomba “un’altra bella sforbiciata” e a farne le spese e’ la “Borges” del quartiere Porto il cui orario di apertura viene ridotto. O meglio, viene ridotto il numero delle ore di gestione della biblioteca appaltate all’esterno: da 1.556 a 1.280, “un elegante taglio del 18%, appena sotto il tetto del 20% consentito dal capitolato: come ottenere il massimo risparmio salvando lo stile”. A segnalare il caso sono i ‘Bibliotecari necessari’ facendo della vicenda alla Borges la conferma che la promessa di limitare i tagli a Sala Borsa (chiusa al lunedi’ da cinque mesi) non era, come prevedevano, sostenibile.

“A gennaio ci era stato spiegato che si era deciso di chiudere Sala Borsa al lunedi’, ad esclusione del misero e imbarazzante servizio di sola restituzione, perche’ ‘tenerla aperta avrebbe significato tagli alle biblioteche di quartiere’, lasciando intuire che in questo modo si era scelta la tutela dei presidi bibliotecari sul territorio. Tutto questo semplicemente non era vero”, annotano oggi i ‘Bibliotecari necessari’.

In realta’, i tagli erano attesi e temuti per settembre perche’ era stato detto ai bibliorecari che i fondi stanziati dall’appalto avrebbero coperto il servizio fino ad allora, ma “con un gioco di prestigio, il periodo scoperto viene spostato all’estate, in modo da poter garantire una copertura del servizio fino alla fine del 2011”. Le ore appaltate all’esterno per la biblioteca “Borges” erano 1.556, ma “assecondando una deriva perversa che pare inarrestabile, sono state ridotte a 1.280. E si’ che l’appalto ha una durata di tre anni: se il buon giorno si vede dal mattino...”. 

Il caso della “Borges”, dopo la vicenda di Sala Borsa, per i ‘Bibliotecari necessari’ prova, una volta di piu’, “la mancanza, ormai da anni, di una solida politica culturale in grado di pianificare e coordinare in un autentico sistema -quale oggi non c’e’- la gestione del patrimonio bibliotecario”. E intanto a ‘pagare’ sono “sia i lavoratori di cooperativa, che stanno trattando la cassa integrazione per luglio e agosto a circa quattro euro l’ora (circa l’80% dell’attuale retribuzione) e per poterne usufruire devono forzosamente utilizzare in giugno tutti i loro restanti giorni di ferie, sia i cittadini, gia’ penalizzati da una programmazione estiva piu’ povera del consueto”.

Quella che si concretizza, concludono, e’ “l’ennesima riduzione di un servizio pubblico operata dal commissario Cancellieri, in gran segreto e sul filo del time out, passata tatticamente sotto silenzio in pieno periodo elettorale. Il nuovo sindaco, e l’assessore Ronchi, cosa ne pensano? Da parte nostra auspichiamo che Virginio Merola, come promesso in campagna elettorale, metta mano quanto prima ai problemi delle biblioteche”.