Bologna, 18 giugno 2011 - Nove giocatori del Bologna calcio sono indagati nel filone relativo ai permessi temporanei per la sosta (i cosiddetti T7) nell’ambito dell’inchiesta della Procura felsinea sulle irregolarita’ legate al rilascio e all’utilizzo dei permessi auto per disabili. Indagate anche le mogli di quattro calciatori.

Il provvedimento e’ stato firmato dal procuratore aggiunto della Procura di Bologna, Valter Giovannini, che da alcuni mesi sta conducendo un’inchiesta insieme alla polizia municipale sull’uso improprio dei pass invalidi. I calciatori interessati sono Viviano, Portanova, Mutarelli, Mudingayi, Morleo, Esposito, Moras, Di Vaio e Paonessa (poi passato al Cesena). Nei guai anche le mogli di Viviano, Di Vaio, Mudingayi e Portanova.

Il reato ipotizzato e’ l’uso di permessi falsi. Sono in corso di notifica dodici informazioni di garanzia. Al centro di questo aspetto dell’inchiesta, i permessi temporanei per la sosta che permettono di parcheggiare nella zona a traffico limitato nel centro citta’ ma che necessitano della richiesta di residenza temporanea in centro. Tali permessi, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbero stati rilasciati senza la dovuta documentazione. Sempre per questo filone e’ indagato per falso materiale commesso da pubblico ufficiale l’impiegato della “Coopertone”, la cooperativa che ha ricevuto in appalto dall’azienda dei trasporti Atc il servizio sui permessi auto; l’uomo, dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta, e’ stato licenziato dall’azienda.

L’inchiesta sui pass vede indagato tra gli altri il capitano del Bologna FC Marco Di Vaio, per truffa continuata ai danni del Comune e falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, per l’annullamento di una quarantina di multe con giustificazione ‘accompagnamento handicap’. Per gli stessi reati e’ iscritta anche la disabile collaboratrice esterna del Bologna, Marilena Molinari, al cui permesso H sono risultate associate le targhe dello stesso Di Vaio e di altri calciatori rossoblu. 

La parte sui giocatori del Bologna rappresenta un piccolo aspetto in un quadro piu’ generale dell’inchiesta sui permessi auto per invalidi nata da controlli su strada della polizia municipale e coordinata dal procuratore aggiunto Valter Giovannini. Le indagini iniziali portarono al sequestro di due finti permessi che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sono stati pagati 250 euro ciascuno. Oltre ai recenti sviluppi, indagati per corruzione risultano i due automobilisti “compratori” che hanno ottenuto il pass senza averne diritto e il “venditore” ovvero l’ex dipendente della cooperativa iscritto anche per la vicenda dei permessi sosta. Tutti e tre sono indagati anche per concorso in falso in certificazione e truffa ai danni del Comune. E’ indagata per truffa anche una dipendente di Atc che avrebbe inserito nel sistema informatico la targa dell’auto di un familiare per un accesso temporaneo alla zona traffico limitato.