MONTE SAN PIETRO, 27 GIUGNO 2011 - L’AVEVA già fatto altre volte, Martina. Era una guidatrice provetta e aveva aiutato spesso il papà, rappresentante con l’hobby dell’agricoltura. Fatto piuttosto insolito per una ragazza di appena vent’anni, guidava il trattore come fosse la cosa più semplice del mondo. Aveva la passione dei motori, Martina, iscritta alla facoltà di Agraria dell’Alma Mater.

E così ieri mattina, in una splendida domenica di sole, quando il padre le ha chiesto di dargli una mano a tagliare l’erba del loro podere ad Amola di Monte San Pietro, in via Amola 28, lei non ci ha pensato un attimo. E’ salita sul mezzo agricolo e ha seguito il papà, che la precedeva su un altro trattore. E’ stata questione di un attimo: all’improvviso il trattore di Martina, a causa della forte pendenza del terreno, è scivolato all’indietro, finendo in un dirupo e terminando la sua folle corsa 200 metri più in basso. La ragazza, sbalzata dal mezzo, è piombata a terra con violenza, andando a sbattere contro alcuni arbusti. Martina Mazzotti è morta poco dopo l’arrivo in ospedale. Avrebbe compiuto 21 anni il 13 novembre.

SULLA TRAGEDIA, avvenuta verso le 12,25, indagano i carabinieri di Zola Predosa e il pm di turno Manuela Cavallo. Non è chiaro se al momento dell’incidente il trattore del padre stesse trainando quello della figlia.
Sulle prime, le condizioni della studentessa non sembravano così gravi. Una gamba rotta, qualche escoriazione. Ma la realtà era ben diversa. Martina nella caduta aveva riportato lo schiacciamento della cassa toracica, con una grave emorragia. I soccorritori del 118, una volta raggiunta la ventenne nella scarpata, le hanno prestato le prime cure e l’hanno ventilata, perché aveva avuto un arresto cardiaco. Poi l’hanno portata in eliambulanza al Maggiore. Ma per Martina, ormai, c’era poco da fare. Poco dopo l’arrivo al Pronto soccorso è morta, gettando nella più cupa disperazione papà, mamma e la sorella di poco più grande, che si erano precipitati in ospedale. Ieri pomeriggio al Maggiore c’erano tutti, in lacrime: parenti, amici di famiglia. Ma soprattutto tanti ragazzi, almeno una ventina, gli amici di Martina e del fidanzato, pure lui accorso sotto choc al capezzale della ragazza. «Non si può morire così a vent’anni, in un incidente tanto banale», diceva uno, riassumendo il pensiero di tutti.