Bologna, 27 giugno 2011 - ENTRO oggi si saprà se il referendum consultivo, presentato circa quattro mesi fa dal Comitato articolo 33 in materia di finanziamenti comunali alle scuole private paritarie dell’infanzia, sarà dichiarato ammissibile o meno dal Comitato dei garanti del Comune. Ma la polemica sui finanziamenti alle scuole private paritarie e sul contenuto del referendum non si placa.

Federica Salsi, consigliere comunale per il Movimento 5 Stelle, e Pasquale Rinaldi, consigliere del Quartiere Savena, sempre per il Movimento 5 Stelle, replicano alla presidente della Commissione Affari Istituzionali, Valentina Castaldini, che ha chiesto di aspettare l’elezione di un nuovo Comitato di Garanti del Comune poiché il Comitato dura in carica sino alla scadenza del Consiglio che lo ha eletto e l’attuale è stato numinato durante il mandato di Cofferati.

SECCA la replica del Movimento 5 stelle. «Il Comitato — spiegano Salsi e Rinaldi — esercita le sue funzioni sino alla data di insediamento del successivo. La sentenza del Tribunale di Bologna parla chiaro e l’ammissibilità può essere decisa da questo Comitato. Ci auguriamo che i garanti possano esprimersi con la massima serenità su un quesito che, a nostro giudizio, sembra avere tutte le carte in regola per essere dichiarato ammissibile». Sul tema interviene anche Marco Lisei (Pdl). «Chiederemo la recusazione di Pier Giovanni Alleva — dice — , ha dichiarato il quesito ammissibile ed è venuto meno all’imparzialità che lo statuto prevede per il Comitato dei garanti». 
 

PILLATI

Sul fronte dei posti a disposizione nelle scuole materne, per l’anno scolastico 2011-2012 il Comune di Bologna si trovera’ a che fare con una “situazione inedita” e di “forte criticita’”. Ne e’ certa Marilena Pillati, assessore alla Scuola di Palazzo D’Accursio, che questa mattina ha partecipato alla riunione congiunta di Conferenza metropolitana dei sindaci e Conferenza provinciale per il miglioramento dell’offerta formativa.

Al momento la lista di attesa per materne statali e comunali conta 180 bimbi ma la cifra “e’ destinata ad aumentare visto che sono arrivate molte domande fuori termine”, spiega Pillati. La Provincia di Bologna ha dati aggiornati ad aprile: 307 bimbi in attesa e 142 posti assorbibili dalle scuole paritarie, con un residuo dunque di 165 richieste non soddisfatte (a livello provinciale, invece, sempre con aggiornamento ad aprile si parla di 1.018 in attesa e 451 posti disponibili nelle paritarie). Per quanto riguarda Bologna citta’, “a giorni attendiamo un aggiornamento delle graduatorie- spiega Pillati- ma possiamo prevedere una situazione di forte criticita’, concentrata soprattutto in alcuni quartieri”.

Passando invece alla scuola primaria, l’assessore comunale sottolinea che il problema non e’ solo sulla garanzia di tempo pieno: “E’ difficile anche garantire un tempo scuola alternativo al tempo pieno”, afferma Pillati, evidenziando una “mancanza di equita’ rispetto a cio’ che viene offerto ai bambini anche residenti nello stesso Comune ed e’ difficile che a questo l’amministrazione comunale possa dare una risposta”. Un’interlocuzione con il ministero dunque “e’ necessaria”, conclude Pillati.

 Il punto sulla secondaria di secondo grado lo fa Giuseppe De Biasi, assessore provinciale all’Istruzione: 401 iscritti in piu’ e 68 docenti in meno con la terza tranche di tagli che si abbatte sul 2011-2012 (sono 19 in meno per le elementari e 51 in meno per la secondaria di primo grado, a cui aggiungere anche un taglio prevedibile di circa 130-140 unita’ di personale Ata).

“In un’ottica di vera emergenza”, la strada indicata da De Biasi per “reagire” sul piano tecnico ed organizzativo e’ quella di ragionare in termini non di singoli istituti, ma di ambiti territoriali, stilando delle “liste di priorita’” che facciano emergere le situazioni piu’ difficili da affrontare con maggiore urgenza, con una “compattezza di azione” che secondo la Provincia puo’ ottenere risultati maggiori. Con un occhio di riguardo alla scuola di montagna, aggiunge De Biasi: “Va presidiata perche’ si tratta di un presidio non solo educativo ma anche sociale”. In ogni caso ragionare in termini di ambito territoriale rappresenta “un salto di qualita’ di grande responsabilita’- sottolinea la presidente della Provincia, Beatrice Draghetti- anche se posso capire la fatica delle singole scuole e dei singoli Comuni”. La riunione a Palazzo Malvezzi, inevitabilmente, prosegue con una lunga serie di criticita’ manifestate dagli amministratori del territorio. “Le ferite sono pesanti e non so fino a che punto riusciremo ad offrire servizi in supplenza allo Stato”, ribadisce a esempio il sindaco di Budrio, Carlo Castelli.