Bologna, 12 luglio 2011 - Pugno duro della Procura contro gli spacciatori di droghe ai rave party. Dopo che nella notte tra sabato e domenica un giovane era finito in coma per un micidiale mix di alcol e droga assunto durante una festa tecno a Monte Donato, Il procuratore aggiunto Valter Giovannini ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato di spaccio e lesioni volontarie gravi e aggravate sul presupposto che lo spaccio è  avvenuto in un rave dove è di regola lo sballo generale con mix di alcol e droghe. Quindi, è l'assunto della Procura, chi spaccia accetta di fatto il rischio di provocare lesioni gravi fino anche alla morte. La pena in questo caso va dai tre ai sette anni. Altrimenti non avrebbe superato i 3 mesi. Commenta il procuratore aggiunto e portavoce della Procura, Giovannini: "Nel contesto di stordimento collettivo esasperato in cui si svolgono i rave party, è notoria e quasi obbligatoria l'assunzione di mix di drogche e alcol. Quindi chi cede stupefacenti, accetta siocuramente il rischio che l'assuntore possa subire lesioni anche gravi o addirittura morire per overdose".

Le condizioni del giovane, dopo essere stato in coma farmacologico, sono in costante miglioramento. Le analisi compiute hanno riscontrato l’assunzione, oltre che di alcol, di hascisc. Si attendono le analisi riguardanti la ketamina. Gli amici del ventenne comunque hanno riferito di aver assunto ketamina durante la serata.