Bologna, 19 agosto 2011 - IN ORIGINE erano 27. Ora sono 31. Anziché diminuire, aumentano. Come da copione. Sono le reggenze, ovvero quell’escamotage tecnico, previsto per legge, che mette un preside su due (o più) scuole onde evitare di ritrovarsi con una scuola senza guida. E quindi con le aule chiuse. Pochi i dirigenti scolastici liberi su piazza. Insufficienti quelli che arriveranno con un concorso che, oltretutto, è fermo alle battute iniziali (ovvero alla formazione delle commissioni). Una voragine che si allarga sempre più e che l’Ufficio scolastico regionale dovrà colmare entro fine mese, così da far partire in modo regolare il nuovo anno. Un’operazione non semplice che, di fatto, passerà attraverso l’ex Provveditorato il quale, a sua volta, dovrà dare prova di tutta la sua moral suasion per far accettare in modo volontario (poi si procede d’ufficio) un incarico così oneroso a presidi già occupati. Nella new entry degli scranni vuoti, entrano, in città, gli istituti comprensivi 4 di via Verne e 7 di via Scandellara che si vanno ad aggiungere alle direzioni di didattiche 5 e 13 e ai comprensivi 4, 6, 14 e 15. Crescono anche in provincia i posti liberi: da 20 a 22 con l’ingresso dei comprensivi Salvo D’Acquisto a Gaggio Montano e Ceretolo. Infine le superiori, dove accanto all’Iis Montessori Da Vinci di Porretta compare l’Iti Majorana di San Lazzaro.