Bologna, 19 agosto 2011 - «E’ UNA PAGINA che si riapre dolorosamente. Certo, è un fatto molto significativo. Ora spero si arrivi alla verità, almeno per quello che mi riguarda». Luigi Ciavardini, 48 anni, è uno dei tre terroristi dei Nar condannati in via definitiva per la strage del 2 agosto. Nell’80 aveva 17 anni. Dopo l’assoluzione in primo grado, è stato condannato in appello e Cassazione. Ieri ha appreso con sorpresa la notizia, anticipata dal Carlino, che il procuratore capo Roberto Alfonso e il pm Enrico Cieri, nell’inchiesta bis aperta sull’eccidio, hanno iscritto sul registro degli indagati due terroristi tedeschi di fazione opposta, cioè di estrema sinistra. Si tratta di Thomas Kram, 63 anni, e di Christa Margot Frohlich, 69, entrambi legati al gruppo del terrorista internazionale Carlos ‘lo Sciacallo’. È la cosiddetta ‘pista palestinese’, indicata dalla commissione Mitrokhin, secondo cui la bomba alla stazione fu una ritorsione del Fronte popolare per la liberazione della Palestina contro l’Italia che aveva arrestato un suo dirigente.

È LA PRIMA volta che i magistrati, sulla base di anni di indagini compiute dalla Digos, danno consistenza a questa pista. «Sono pronto a continuare in tutte le sedi la mia battaglia», aggiunge Ciavardini, assistito dall’avvocato Gabriele Bordoni. «Il fatto che si apra uno scenario diverso è di enorme interesse — dice Bordoni, che nell’inchiesta è parte lesa come difensore anche di Paolo Signorelli —. A dir la verità, non si capisce perché, se fossero stati Carlos e i suoi, non abbiano rivendicato l’attentato ma abbiano anzi taciuto per anni. Comunque, noi siamo pronti a contribuire all’accertamento di una verità diversa da quella delle sentenze. E per farlo non si può prescindere, a mio giudizio, dall’interrogare proprio Carlos, come chiediamo da tempo». Valerio Fioravanti e la moglie Francesca Mambro, gli altri due neofascisti condannati (all’ergastolo), giudicano, per bocca del loro legale Alessandro Pellegrini, positiva la notizia. Non vogliono però commentare. L’avvocato è incaricato per l’eventuale revisione della sentenza. «I nuovi indagati? Un dato significativo — dice —. Kram, che era un terrorista, era a Bologna. È questa l’unica prova oggettiva, l’unico dato insuperabile. Mentre hanno condannato in via definitiva tre persone senza che vi fosse la prova certa che fossero a Bologna. Contro di loro c’erano solo le parole di Massimo Sparti, un calunniatore. Ora bisognerà capire perché i magistrati hanno iscritto Kram e la Frohlich, poi si potranno fare tutte le valutazioni».

GIÀ, perché indagare i due tedeschi proprio ora, al termine di un’inchiesta aperta nel 2005? Gli inquirenti sono partiti dagli atti della ‘Mitrokhin’ e hanno svolto un lavoro immane per ricostruire i movimenti del gruppo di Carlos in quegli anni. Kram, esperto di esplosivi, pernottò a Bologna, all’hotel Centrale di via della Zecca, la notte fra l’1 e il 2 agosto ’80. Fornì il proprio vero nome, con tanto di patente. Lui che era un abile falsificatore. Margot Frohlich, nome di battaglia ‘Heidi’, fu riconosciuta da un testimone l’1 agosto all’hotel Jolly, vicino alla stazione. Nell’82 venne poi arrestata a Fiumicino mentre trasportava in una valigia esplosivo compatibile con quello usato due anni prima a Bologna. A loro carico c’è il dato, oggettivo, della presenza a Bologna. Kram in tasca aveva un bigliettino su cui era scritto un nome: Heidi. Poi c’è l’appartenenza al gruppo di Carlos e il fatto che il trio tenne una riunione, un mese dopo la strage, a Budapest. Eranotenuti d’occhio dalla Stasi, la polizia segreta della ex Ddr, e i magistrati di Bologna proprio alla polizia tedesca hanno chiesto la traduzione degli atti contenuti negli archivi della stessa Stasi. Un materiale corposo, cui si sono aggiunte altre carte dalla Francia. Quando tutto l’incartamento è stato tradotto e ordinato, è arrivata l’iscrizione. Ora gli inquirenti faranno qualche altro atto, poi dovranno tirare le somme. Una strada obbligata, chiesta a gran voce da più parti, è quella di interrogare gli indagati e lo stesso Carlos. Ma parleranno?