Bologna, 21 agosto 2011 - Fu scarcerato nel 1981 dopo la diagnosi di tumore al pancreas basata su certificazioni false, Massimo Sparti, che con la sua testimonianza contribuì alla condanna di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro per la strage alla stazione di Bologna.

 A confermarlo e’ Francesco Ceraudo, per lungo tempo direttore del centro clinico del carcere di Pisa: allora non era lui a dirigere il centro clinico, ma gli accertamenti che Ceraudo in precedenza aveva fatto e la successiva ricostruzione, quando torno’ alla guida del centro clinico del carcere, misero in luce che la perizia medico-legale del gennaio 1981 era basata su referti di un esame della clinica radiologica di Pisa: ma il referto non era riferito a Sparti, bensi ad un altro paziente.

‘’Ha ragione Stefano Sparti - aggiunge Ceraudo riferendosi alle dichiarazioni del figlio del superteste - a dire che il padre ha dichiarato il falso in merito al tumore al pancreas’’. ‘’Venni a sapere successivamente - dice oggi Ceraudo - che vi era stato ad arte uno scambio di referti’’.

Queste circostanze, dice ancora il medico, ‘’le ho riferite quando sono stato chiamato a testimoniare nel processo contro Luigi Ciavardini per la strage di Bologna’’. Ma, aggiunge, ‘’ho subito la mortificazione di essere etichettato nella sentenza come teste inattendibile. Ma come mai non sono stato perseguito per falsa testimonianza?’’.

Al processo, spiega Ceraudo, ‘’ho riferito su cose e circostanze precise in merito a come venne acquisita la diagnosi di neoplasia con lesioni ripetitive in sede linfonodale per Sparti’’.
La testimonanza di Massimo Sparti, legato alla criminalita’ romana, riferi’ che dopo la strage Fioravanti lo incontro’ dicendogli ‘Hai visto che botto?’, e chiedendogli di procurare documenti falsi per Francesca Mambro, e’ tornata - come tutta la vicenda della strage - sotto i riflettori dopo che la procura di Bologna ha iscritto sul registro degli indagati i terroristi tedeschi di estrema sinistra Thomas Kram e Christa Margot Frohlich, entrambi legati al gruppo del terrorista Carlos, ‘lo Sciacallo’, detenuto in Francia: un atto legato alla cosiddetta ‘pista palestinese’ per la strage alla stazione.

Il figlio di Sparti, Stefano, fin dal 2007, aveva detto che il padre aveva mentito sull’incontro con Fioravanti poiche’ tutta la famiglia in quei giorni era in vacanza fuori Roma, a Cura di Vetralla: circostanza confermata anche dalla ex moglie del di Massimo Sparti e della colf. Ma Stefano Sparti ha anche detto che il padre menti’ a proposito della sua malattia e di aver saputo che all’origine c’erano certificati falsi.

‘’Ha ragione a dire che il padre ha dichiarato il falso in merito al tumore al pancreas - dice Ceraudo - e quanto sopra e’ stato dichiarato presso la Clinica radiologica di Pisa dopo un esame Tac all’addome ed e’ stato integralmente ripreso nella certificazione medico-legale redatta nel 1981 dal dirigente sanitario del carcere di Pisa Fabrizio Biagini’’.

‘’Non e’ certo colpa sua - aggiunge il medico riferendosi al collega - lui si e’ basato su referti della clinica radiologica’’. In sequito alla certificazione, comunque, Massimo Sparti ottenne la ‘’immediata liberta’’’ per motivi di salute.
Ma, dice Ceraudo, ‘’tutti gli accertamenti diagnostici esperiti precedentemente da me non avevano messo in evidenza nulla di particolare. Improvvisamente venne fuori questa diagnosi catastrofica: non riuscivo a darmene una ragione plausibile.  Venni poi a sapere successivamente ce vi era stato ad arte uno scambio di referti’’.