Bologna, 25 agosto 2011 - FINCHÉ morte non ci separi. O quasi. Se lo erano promesso all’altare, guardandosi negli occhi, ma qualcosa è andato storto. Così, a una coppia di bolognesi, tutti e due sui trent’anni, è bastato prendere un volo: direzione Bucarest. Nessuna vacanza, giusto il tempo di divorziare e poi di nuovo in aereo verso Bologna. Contenti e separati. In Romania, infatti, sciogliere il matrimonio è più facile e veloce rispetto all’Italia. Per archiviare le nozze nel nostro Paese ci vogliono almeno quattro anni. Va molto peggio se marito e moglie non sono d’accordo. Allora perché non sfruttare le nuove norme europee che consentono di divorziare legalmente in tutti i paesi dell’Unione? In Romania, tra l’altro, i tempi sono brevi. Basta un cambio di residenza per alcuni mesi e il gioco è fatto. Sette mesi dopo il viaggio, più o meno accadrà a dicembre, la coppia bolognese sarà legalmente divorziata.
 

«È STATO facile. È bastato mettere una firma — dice il marito che preferisce mantenere l’anonimato —. Un divorzio classico richiede troppo tempo, soprattutto se si vuole riprogrammare la propria vita e ricominciare da capo». A Bucarest i coniugi hanno incontrato un consulente di una compagnia italiana che li ha portati in un ufficio per ottenere la residenza, necessaria per divorziare. In Romania, rispetto al resto d’Europa, le procedure sono particolarmente veloci, elastiche ed economiche. Anche la Spagna, la Francia e la Gran Bretagna sono mete dei ‘turisti del divorzio’, ma negli ultimi mesi Bucarest va per la maggiore.
 

LA COPPIA di bolognesi si è affidata alla compagnia ‘Divorzio comodo’. Un nome che suona già come una garanzia. Sono professionisti del divorzio che gestiscono tutte le pratiche e in circa sei mesi assicurano una separazione consensuale valida in Italia. L’offerta è all inclusive: comprende anche il biglietto aereo. Tutto a partire da circa 5.000 euro. ‘Divorzio comodo’ ha seguito la coppia durante il viaggio assistendola nel disbrigo delle pratiche all’estero. «I prezzi dipendono dal Paese — spiega un agente di ‘Divorzio comodo’ —, ma alla fine si sta acquistando la stessa merce. Sono soluzioni facili ed economiche. In Italia se le cose vanno male un divorzio può costare davvero tanti soldi».
 

«È UNA sconfitta della nostra giustizia», commenta Gian Ettore Gassani, presidente dell’Accademia Italiana degli avvocati matrimoniali. Gassani conferma che che c’è stato un costante aumento degli italiani che divorziano all’estero. La sua associazione stima che siano almeno ottomila le coppie che hanno ottenuto il divorzio all’estero negli ultimi cinque anni.
 

SOTTO le Due Torri, tra l’altro, dal 1991 al 2010 c’è stato un drastico calo delle unioni celebrate in chiesa. In declino anche il numero di matrimoni civili, anche se il saldo da un anno all’altro in questo caso è meno consistente. Snocciolando i numeri dell’ufficio statistica del Comune emerge che nel 1991 a Bologna sono state celebrate 796 unioni civili e 944 religiose, contro le 668 (sempre civili) del 2010 e i 322 matrimoni in chiesa. Dal 2002, invece, il numero delle unioni in chiesa è diminuito sempre di più. Il picco delle nozze religiose c’è stato nel ’93, quando nelle chiese bolognesi hanno detto sì 1004 coppie. Chissà quante avranno davvero preso il volo. Ma non verso la Romania.