Bologna 26 agosto 2011 - QUANTO costerebbe l’affitto del complesso ‘La Salara’ in via don Minzoni per un anno? Cinquantamila euro (da versare nelle esangui casse del Comune che ne è proprietario). Ma l’Arcigay, gestisce il Cassero a costo zero. Il circolo deve solo occuparsi del pagamento delle spese. Non di tutte però, solo del 50%, al resto pensa, generosamente, Palazzo d’Accursio (e quindi i bolognesi). Così è scritto sulla determina dirigenziale del 2007, inviata all’attenzione dell’allora assessore Virginio Merola, che stabilisce il rapporto di locazione per l’associazione Arcigay. E mentre monta la polemica sul pagamento dell’Ici da parte della Chiesa, il Pdl punta il dito su altri presunti sprechi. La convenzione con il Cassero è scaduta a inizio estate, e attende il rinnovo: «Invece di volere estendere il pagamento dell’Ici ai pochi immobili ecclesiastici di vocazione sociale — attacca Galeazzo Bignami, vicecoordinatore cittadino degli azzurri — il Comune dovrebbe cominciare a farsi pagare gli affitti dei propri locali». Negli ultimi otto anni l’associazione ‘Arcigay Il Cassero’ ha ricevuto, in vare tranche, circa 100mila euro dal Comune, come finanziamenti.

«SE il Cassero avesse pagato l’affitto in questi quattro anni non avremmo dovuto spegnere le luci nei parchi pubblici — continua Bignami —. Quindi qui non solo non si paga l’Ici, ma nemmeno l’affitto. E al di là dei progetti che si svolgono all’interno della Salara, è palese che il locale notturno che sorge in quella struttura non ha nulla di sociale, ma piuttosto si configura come un’attività ludica e commerciale. Chi gestisce lo Chalet ai Giardini Margherita ogni anno paga 70mila euro, mentre il Cassero non paga nulla: è corretto?».

GIUSTO dare a Cesare ciò che è di Cesare. Al Cassero ogni anno si svolgono presentazioni di libri, concerti di musica elettronica d’avanguardia, conferenze, spettacoli e molto altro ancora. «Ma è giusto che i bolognesi paghino con le proprie tasse le spese del locale? — si chiede Bignami —. E perché queste concessioni agevolate dei locali comunali finiscono sempre in mano agli amici?». La lista che presenta il Pdl è lunga: in via Serra c’è la sede del Livello 57 (poco più che una sala) che all’anno costa appena 1.267 euro, così come la stanza data in affitto al Pd in via Corticella 61, che costa al partito appena 1.047 euro all’anno.
«Attualmente è inutilizzato il patrimonio immobiliare e spesso viene concesso ad associazioni con fini commerciali o ludiche — attacca Marco Lisei, capogruppo del Pdl in Comune —, perché traggono utili. Il Comune dovrebbe recuperare tutte le somme non pagate dagli affittuari morosi, mandare fuori chi non ha rispettato il contratto di locazione e mettere immediatamente a bando questi locali. Oggi il Comune non può permettersi che restino inutilizzati. Il 42% degli immobili a uso commerciale sono sfitti, e conosco imprenditori che hanno presentato domande, attualmente ancora inevase».