Bologna, 30 agosto 2011 - PARTITI ieri con qualche disagio e un picco di 1.900 telefonate in un’ora al call center informativo, i ticket sanitari dell’Emilia Romagna cambiano già volto. Come anticipato domenica dal Carlino, infatti, la Regione ha deciso di modificare il parametro su cui calcolare le fasce di reddito: non più solo il ‘nucleo familiare fiscale’ — che, nei fatti, penalizza le coppie sposate, visto che i coniugi sono costretti a sommare i propri redditi, mentre i conviventi no —, ma anche l’Isee, indicatore economico che tiene conto del reddito lordo annuo di una famiglia, dei beni mobiliari (azioni, conti correnti, titoli di Stato...) e immobiliari, e della composizione del nucleo familiare.

UNA modalità già scelta dalla Toscana e sulla quale la giunta ha deciso di accelerare dopo le polemiche politiche, arrivate dal mondo cattolico, ma anche dall’interno del Pd e degli alleati dei democratici. L’introduzione dell’Isee non ha ancora una data certa, e dovrebbe affiancarsi al metodo già in vigore da ieri: per ora, infatti, l’unico modo per mettersi in regola con i ticket e definire la fascia di reddito cui si appartiene resta il modulo dell’autocertificazione.
La Regione sta lavorando «per individuare strumenti più puntuali di valutazione della situazione economico-patrimoniale di ciascuna famiglia, partendo dallo strumento Isee» ha dichiarato l’assessore alla Sanità, Carlo Lusenti, promettendo che viale Aldo Moro continuerà il suo impegno «per mettere a punto modalità più avanzate di valutazione del reddito» che introducano «ancora maggiore equità».
L’idea di adottare l’Isee era già emersa lo scorso 23 agosto, quando la Regione ha siglato un’intesa con i sindacati e le associazioni di categoria sulla contribuzione alla spesa per i soggetti non esenti. È possibile che l’introduzione di nuove modalità per la certificazione del reddito comporti anche una revisione delle fasce su cui sono stati rimodulati i ticket, ma per saperlo bisognerà aspettare tempi e modi di introduzione del nuovo sistema.

INTANTO, i cittadini emiliano romagnoli devono tenere a mente una data ben precisa, il 18 settembre: da questo giorno, infatti, chiunque si presenterà in farmacia con una ricetta per acquistare medicinali o in un centro di prenotazione per una visita specialistica dovrà presentare, se non l’ha già fatto, l’autocertificazione. In caso contrario pagherà il ticket massimo. I due mesi di tolleranza per mettersi in regola riguardano infatti il pagamento di quelle prestazioni di cui si è usufruito entro il 17 settembre senza pagare alcun ticket.
SUL piano politico, infine, la polemica non si ferma. Il deputato dell’Udc, Gian Luca galletti, chiede alla Regione di bloccare immediatamente l’applicazione dei ticket, bollandola come «un gran pasticcio» e annunciando di avere già dato «mandato ai nostri legali di presentare ricorso al Tar» sulla rimodulazione (che oggi, a Roma, dovrà avere il via libera definitivo del Governo). Il consigliere regionale del Pdl Galeazzo Bignami ha depositato un’interrogazione alla giunta regionale, mentre anche la Cgil dell’Emilia Romagna, per bocca del suo segretario Vincenzo Colla, chiede a viale Aldo Moro «in prospettiva rapida, il passaggio all’Isee, considerato più equilibrato».

COS'E' L'ISEE

L’Isee è l’indicatore della situazione economica equivalente  di un nucleo familiare. L’attestato che contiene l’indicatore consente ai cittadini di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità

I PARAMETRI

Questo indicatore tiene conto di quattro differenti parametri per stabilire la ricchezza effettiva di un nucleo familiare: la somma dei redditi, il 20% del patrimonio mobiliare, e di quello immobiliare, e la composizione della famiglia
 

DOVE SI FA

Compilare l’attestato Isee non è un’operazione semplice. Per questo ci si affida a tutti quei professionisti o società che si occupano di dichiarazione dei redditi: centri di assistenza fiscale e commercialisti
 

A COSA SERVE

L’Isee deve essere presentata per l’utilizzo di diversi servizi: assegno per il nucleo familiare, assegno per la maternità, asili nido, mense scolastiche, tasse universitarie, servizi socio sanitari