Bologna, 7 settembre 2011 - I quasi 200 mediatori dell’Ordine degli avvocati di Bologna sono pronti a entrare in azione, ma sono senza ‘casa’. Inizialmente, l’Organismo di mediazione avrebbe dovuto sistemarsi in alcuni uffici al piano terra di Palazzo Bacciocchi, sede della Corte d’Appello. Poi, pero’, recentemente questa ipotesi e’ tramontata e al momento manca ancora una destinazione certa: il Comune di Bologna, a cui spetta il compito di fornire i locali per gli uffici giudiziari, da ultimo ha proposto all’Ordine degli avvocati alcuni locali di via S.Isaia, che a detta di Palazzo d’Accursio sarebbero gia’ pronti per l’uso. Si tratta di spazi di proprieta’ del Comune, che dovranno essere arredati e attrezzati a spese dell’Ordine, spiega la consigliera dell’Ordine degli avvocati Annalisa Atti, referente per la mediazione. La decisione definitiva dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, dopo un ultimo sopralluogo, anche perche’ per il resto tutto e’ pronto.

L’Ordine degli avvocati ha fatto le cose in grande e quello che e’ pronto a scendere in campo e’ un vero e proprio ‘esercito’ di mediatori. Sono infatti arrivate 222 domande: 22 candidature sono state scartate per l’assenza dei requisiti e cinque situazioni sono ancora in sospeso. Gli altri 195, pero’, sono stati ‘promossi’ dall’Ordine e ora, se il ministero della Giustizia non obiettera’ nulla (aveva 40 giorni di tempo dalla trasmissione delle domande di accreditamento, fatta ai primi di agosto), diventeranno ufficialmente mediatori. Dei 195 ‘arruolati’, 12 hanno la qualifica di esperti in materia internazionale.

Il nuovo organo di mediazione dell’Ordine degli avvocati va ad aggiungersi, in citta’, a quello della Camera di commercio (anch’esso a competenza generale come sara’ quello dell’Ordine degli avvocati) e a quelli, specialistici, di cui erano gia’ dotati alcuni ordini professionali sotto le Due Torri, come i Geometri o dei Medici.
All’organo di mediazione (non appena avra’ una sede) si potranno rivolgere i cittadini per effettuare il tentativo di mediazione diventato obbligatorio, dal 21 marzo, prima di intentare una causa civile in molte materie (questioni ereditarie e di successione, locazioni, colpe mediche). Proprio alla luce di questa novita’, il carico di lavoro dei provetti ‘mediatori’ si prospettava imponente: “Ci siamo attrezzati per i grandi numeri- dice Atti- ma bisogna vedere se ce ne sara’ bisogno”.

Infatti, spiega la consigliera dell’Ordine, “da marzo in poi c’e’ stata una forte inflessione nelle iscrizioni a ruolo al Tribunale civile di Bologna” dice Atti. Insomma, negli ultimi mesi sono state presentate meno cause civili. E non e’ che siano arrivate altrettante richieste di mediazione negli organi cittadini gia’ attivi. Per cui, come dire, e’ tutto da vedere come andra’ nei prossimi mesi. “Dal 21 marzo assistiamo a un momento di grande stasi- spiega Atti- probabilmente dovuto all’incertezza dopo l’entrata i vigore della nuova normativa, ma anche alle polemiche sulla costituzionalita’”. Tant’e’ vero che si contano sulla punta delle dita le cause che fino a oggi sono state ‘rimandate’ dai giudici bolognesi alla luce della mancata mediazione. “Vedremo come andra’ nei prossimi mesi”. Nel frattempo, un nuovo decreto ministeriale ha reso piu’ ‘duro’ il lavoro del mediatore: sono state ridotte, e di parecchio, le indennita’ previste, ed e’ aumentata la formazione.