Bologna, 9 settembre 2011 - A 40 anni decide di lasciare il lavoro di manager per navigare in barca a vela e diventare ambasciatore di Bologna nel mondo. E a bordo avrà solo cibi naturali e batterie solari. La storia di Sergio Frattaruolo è stata presentata al Sana, il Salone del naturale in corso alla Fiera. Sergio Frattaruolo (dopo due anni intensi di allenamenti a La Grande Motte, uno dei centri di preparazione piu’ prestigiosi al mondo) si e’ iscritto alle gare di qualificazione per partecipare alla Transat 6.50, una tra le piu’ importanti traversate oceaniche in solitaria. Il 25 settembre lo skipper bolognese salpera’ a bordo della sua “Malenkaia” dal porto di La Rochelle, in Francia, per portare “Bologna in Oceano”. Il nome che gli organizzatori hanno dato a questa sfida e’ stato scelto per “evidenziare come mondi all’apparenza lontani, la cultura urbana e l’oceano possano convivere”. Dopo oltre un mese di navigazione in solitaria (con scalo a Madeira), l’arrivo a Salvador de Baha, in Brasile dopo 7.500 chilometri di navigazione senza telefoni, computer e aiuti esterni, vietati per regolamento.
 

Tutta la strumentazione di bordo (giropilota, radar, radio Vhf a onde corte, Gps non cartografico, stazione metereologica) e’ alimentata da batterie ricaricabili grazie a pannelli fotovoltaici. La sicurezza a bordo e’ assicurata da un trasmettitore radio (Epirb) che, attivato in situazioni d’emergenza, indica ai soccorsi la propria posizione. L’iniziativa ha avuto il patrocinio dal Comune, e il sostegno di Alce Nero, il marchio di prodotti biologici che riempira’ la cambusa di Frattaruolo con prodotti “ad alto valore nutritivo e di qualita’”, ricorda Nicoletta Manfrini, responsabile marketing dell’azienda, indispensabili allo skipper per mantenere alta la concentrazione durante le 24 ore: caffe’, cioccolato, the, succhi di frutta, cous cous, olio extravergine d’oliva, miele, frollini, caffe’’, snack a base di cereali. Alla partenza saranno imbarcato 35 chili di cibo e 100 litri d’acqua dolce in taniche.

“Per me la principale difficolta’ saranno i microcicli del sonno - confida lo skipper durante un incontro al Sana -. In barca, durante una regata, si riposa non piu’ di un quarto d’ora ogni due ore. Questo e’ indispensabile se si vuole avere il pieno controllo del mezzo e per cercare di arrivare primi”. Gli appassionati di tutto il mondo potranno vivere in tempo reale le emozioni della gara grazie a sistemi di tracciamento che trasmettono “on the web” la posizione dei concorrenti.
Anche la vita di bordo di Sergio Frattaruolo sara’ documentata da videocamere professionali installate sulla barca.

“Vincere una regata e’ un gioco di strategia- aggiunge Frattaruolo- e’ come giocare un’immensa partita a scacchi perche’ una scelta fatta oggi, determina i prossimi 3 giorni di gara. Se i tuoi avversari sono a piu’ di dieci miglia da te non li vedi e non puoi entrare in contatto con loro”. “Bologna in Oceano”, inoltre, mette in vendita una pergamena a cui affidare i propri pensieri; una parte rimarra’ nelle mani dell’autore del messaggio, l’altra sara’ inserita in un contenitore biodegradabile e affidata alle onde che la porteranno verso l’America: un modo di comunicare intimo e insolito nell’era di mail ed sms. Cosi’ come il “lupo di mare” protagonista di quest’avventura, che dopo la prima parte della vita spesa a lavorare nel settore delle nuove tecnologie, adesso si concede alle sue passioni di sempre: il mare, i romanzi di Ellen MacArthur e le poesie di D’Annunzio, che “mi daranno spunti per andare avanti nella mia impresa”.