Bologna, 18 settembre 2011 - BONUS di 300 euro per chi compra una bici elettrica o uno scooter elettrico nuovi. Lo sconto raddoppia (600 euro) per chi, oltre a comprare la bici, rottama anche un vecchio ciclomotore euro 0 o euro 1. Gli ecoincentivi — una prima tranche di 300mila euro è già stanziata dalla Regione, una seconda è pronta — «sono disponibili da giovedì», spiega Andrea Colombo, assessore alla Mobilità del Comune. Basterà compilare un modulo di richiesta di contributo (si troverà sul sito internet del Comune) e portarlo, insieme con copia della fattura del rivenditore, agli uffici comunali di piazza Liber Paradisus (Sportello mobilità urbana). Per chi si disfa del vecchio motorino, servirà anche il certificato di rottamazione.

Il contributo, precisa Colombo, «vale soltanto per i mezzi nuovi, e non può superare il 50% della spesa sostenuta». Si tratta comunque di «un importante incentivo per passare all’elettrico e abbandonare mezzi più inquinanti». Per verificare via via la disponibilità di finanziamento residua, ogni due settimane il Comune metterà on line lo stato del fondo.

L’imprenditore Giorgio Giatti, in piazza con la gamma delle sue bici elettriche Wayel, è un sostenitore di questi T-Days, la due giorni di pedonalizzazione della T (vie Ugo Bassi, Rizzoli, Indipendenza) e strade limitrofe, voluta dal Comune. «Ma, per arrivare a una città a misura di bicicletta, bisogna guardare avanti — spiega — e prevedere investimenti in una rete di piste ciclabili riservate e collegate».
Il primo dei T-Days (oggi si replica, fino alle 22) ha portato nel cuore del centro storico migliaia di persone. Circa 17mila, secondo una stima — però ferma alle 17 di ieri — degli assistenti civici posti ai varchi d’ingresso alla T. Il sindaco, Virginio Merola, si gode il successo di quello che promette di essere il primo tassello di un’annunciata politica di ampie (e definitive) pedonalizzazioni.

«È davvero una bella giornata per Bologna», afferma il sindaco in via Caprarie, inaugurando la stella dedicata al trombettista Chet Baker nella nuova ‘strada del jazz’. All’infopoint del Comune, Merola compila il modulo distribuito ai cittadini e alla domanda ‘ripeteresti i T-Days’, barra la casella «tutti i giorni».

SODDISFATTO della giornata («non sagra paesana, ma esaltazione del cuore della città») Bruno Filetti, presidente della Camera di commercio. Fautore di ulteriori esperimenti, «perché faremmo un grande errore se facessimo un’iniziative fine a se stessa». Anche per Massimo Ferrante, segretario della Cna, i T-Days «sono una festa che non deve essere un fatto straordinario». La Cna apre anche a iniziative simili «in periferia» e non chiude a stop al traffico permanenti di aree del centro storico, «anche se prima andrebbero fatti interventi strutturali, a partire dai parcheggi».

Prudenti i commenti dei commercianti, che preferiscono fare i conti questa sera, a festa terminata. «È una bella manifestazione, che ci voleva», concede Sergio Ferrari, presidente di Confesercenti. «L’affluenza è molto buona, ma tiriamo le somme alla fine. Siamo pur sempre commercianti, e vogliamo capire anche che ricaduta ha avuto tutto questo afflusso sui nostri associati che sono rimasti aperti». Quanto a possibili bis, Ferrari frena: «Da qui ad altro c’è un mare».

Per Giancarlo Tonelli, direttore dell’Ascom, la prima giornata di T-Days ha raggiunto un importante obiettivo: «Dopo anni di politiche di divieti, che hanno spinto la gente verso i grandi centri commerciali, abbiamo riportato in centro i bolognesi, le famiglie e molti turisti».
Dal punto di vista pratico, luci e ombre. «I nostri pubblici esercizi: bar, pub, ristoranti e trattorie, hanno avuto risultati molto positivi», commenta Tonelli. Meno bene i negozi, «perché la gente, in questi tempi di crisi, ha vissuto il centro più come passeggio che per fare shopping». Altri T-Days? «Se legati a eventi forti, o a fiere internazionali». Pedonalizzazioni definitive? «Quello è un discorso molto, molto, molto diverso».