I CULTORI del dialetto bolognese conoscono Carolina Coronedi Berti come l’autrice di un famoso e fondamentale Vocabolario dialettale bolognese, pubblicato in due volumi fra il 1869 e il 1874 dalla tipografia G. Monti di Bologna e preceduto da una grammatica da lei stessa compilata. Di questa donna, alla quale è stata intitolata una via della città, non si sa molto. Nacque il 19 febbraio 1820 a Bologna e convolò a nozze con Leonida Berti. La coppia ebbe quattro figli, tre femmine e un maschio. Rimasta vedova nel 1881, Carolina Coronedi morì nel 1911.

FU SOCIA della prestigiosa Commissione per i testi di lingua fondata nel 1860 e presieduta da Francesco Zambrini, col quale ebbe una fitta corrispondenza: fra l’altro, una delle pochissime fotografie della Coronedi, forse l’unica, fa parte dell’album fotografico dei soci della Commissione.

LA CORONEDI, nell’introduzione al Vocabolario, scrisse che l’opera di compilazione fu più ardua di quanto previsto e che più di una volta temette di non riuscire nell’impresa. E così spiegò l’obiettivo che si era prefissa: «Formai adunque l’idea di compilare un vocabolario, che al possibile racchiudesse in sé tutto il dialetto; di un vocabolario, cioè, che non solo facesse tesoro delle voci, ma ancora di proverbi e motteggi, non che di nostre maniere di dire, facendo così conoscere il maneggio di certi costrutti, il reggimento de’ verbi, degli aggettivi, che danno per così dire, una fisonomia tutta propria a ciascuna lingua». E, mostrando un orgoglio femminile inconsueto per i suoi tempi, aggiunse: «Il mio lavoro, nato in mezzo alle cure della famiglia e accresciuto dal poco mio ingegno… venne fatto tutto da me con quel fermo volere, di cui se ne dubita la donna essere capace».

OLTRE al vocabolario, Carolina Coronedi produsse numerose opere sulle tradizioni popolari e sulla cultura petroniana: fra esse, le Favole bolognesi, ancora oggi assai godibili.
www.marcopoli.it