Bologna, 21 settembre 2011 -  Della vicenda si sono occupati in passato anche 'Striscia la notizia' e la trasmissione a difesa dei consumatori 'Mi manda Rai Tre'. Ora su Fmr-Art'e', la societa' specializzata nella vendita a domicilio di libri d'arte guidata da Marilena Fabbri arriva la pronuncia dell'Antitrust che ha multato la casa editrice bolognese per 400.000 euro. L'accusa e' di pratica commerciale scorretta ed e' supportata da un dispositivo di 54 pagine in cui si descrive il comportamento di Fmr-Art'e' e dei suoi agenti sparsi in Italia. Secondo l'Antitrust Non solo otteneva appuntamenti a domicilio promettendo libri in omaggio per ottenere i quali in realta' si dovevano fare altri acquisti, ma le condotte messe in luce dal procedimento coinvolgevano anche "gruppi di consumatori particolarmente vulnerabili, specie in considerazione della loro eta' avanzata e delle loro condizioni di salute". Insomma anziani, spesso con piu' di 80 anni, disabili, persone con problemi economici, malate, ricoverate in casa di cura e pure cieche. Per far luce sui meccanismi di vendita sanzionati, l'Autorita' di tutela del mercato si e' avvalsa di decine di schede di reclamo raccolte da Fmr, dei vademecum per le operatrici dei call center della casa editrice, dei manuali per i venditori e di alcune mail interne acquisite in due diverse ispezioni effettuate quest'anno, tra febbraio e marzo nella sede dell'azienda e della controllata Effequattro.

"Nelle proprie memorie Fmr ha sostenuto che le segnalazioni sarebbero frutto di episodi isolati - scrive L'Authority, che si e' mossa su input di Federconsumatori- non solo le segnalazioni ricevute, ma l'insieme delle risultanze istruttorie e la documentazione reperita in sede ispettiva dimostrano ampiamente che il comportamento di Fmr ha avuto natura tutt'altro che episodica e che si e' protratto per un lungo arco di tempo. L'istruttoria non soltanto "ha ampiamente confermato il ricorso sistematico di parte degli agenti a tali false promesse", ma ha evidenziato che Fmr, "pur negando pubblicamente la veridicita' di tali affermazioni e stigmatizzandole come palesi violazioni del codice deontologico e di condotta che la rete di vendita e' tenuta a rispettare, non solo era ben consapevole di queste condotte, ma ha tollerato tali comportamenti come fisiologici".

Di fatto, l'editrice bolognese non sarebbe intervenuta efficacemente sui venditori oggetto di numerosi reclami per i loro comportamenti. "Ha avviato procedure di verifica senza adottare adeguate misure", bacchetta l'Antitrust, rilevando come alcuni "siano stati semplicemente assegnati ad altra area geografica.

L'AZIENDA

Fmr Art'e', l'azienda editrice di opere di pregio nel campo dell'arte, fara' ricorso al Tar contro la decisione dell'Antitrust di multarla per pratica commerciale scorretta. Secondo Fmr, come si legge in una nota della societa', "vi sarebbero dei gravi errori di valutazione e di forma" nella decisione dell'Antitrust. L'Autorithy, prosegue la nota di Fmr, "ha preso in considerazione, senza alcun approfondimento istruttorio e soprattutto senza considerare che l'azienda ha da sempre adottato procedure di controllo sulla correttezza del proprio operato, poche segnalazioni di alcuni clienti che gia' in passato avevano manifestato atteggiamenti di ambigua contestazione" nei confronti della casa editrice. Inoltre, "l'Antitrust ha valutato negativamente alcune prassi assolutamente comuni del settore". Anche l'ammontare della multa e' ritenuto "spropositato" rispetto ad analoghe decisioni dell'Antitrust. "Sono allibita dalla decisione dell'Antitrust- dichiara nella nota diffusa da Fmr la presidente della societa', Marilena Ferrari- che ritengo totalmente infondata. Peraltro la societa' ha appena dato il via a una campagna di ricerca di personale che dara' un posto di lavoro a oltre 70 persone e, fino a quando il provvedimento non sara' definitivo, continueremo a sviluppare progetti per il futuro".

LA TITOLARE

Alle accuse, piuttosto gravi, mosse contro la sua azienda dall'Antitrust (che l'ha multata per 400.000 euro), la titolare di Fmr-Art'e', Marilena Ferrari risponde colpo su colpo, sicura che il Tar ribaltera' la sentenza dell'Authority di tutela del mercato. Del resto, l'editrice bolognese e' convinta di essere stata in qualche modo vittima di una sorta di 'complotto' messo in atto da agenti che lei stessa aveva cacciato per i loro comportamenti. "Non ci sono altre prove oltre alle segnalazioni di quei 17 clienti scontenti, tutti riconducibili ad un unico gruppo, portato 'per le orecchie' all'Antitrust", contrattacca Ferrari. Queste persone, insomma, seguite dallo stesso legale, sarebbero state sobillate da "un gruppo di ex agenti allontanati per i loro comportamenti scorretti", sostiene la titolare di Fmr-Art'e', assicurando di avere "prove documentali" a sostegno della sua tesi.  "Sono allibita, quella delll'Antitrust e' una sentenza priva di dati certi e sproporzionata rispetto al fatturato dell'azienda e a sanzioni che sono state elevate in altre situazioni", continua la proprietaria dell'editrice bolognese. Eppure, scorrendo il dispositivo dell'Autorita' di controllo, che cita testualmente le lettere di reclamo inviate da alcuni clienti alla societa', emerge un quadro di comportamenti nella vendita dei libri d'arte a dir poco discutibile (anziani vessatiper ore, informazioni scorrette, pressioni su persone in eta' o malate).

"Potrei farle leggere le migliaia di lettere di complimenti che riceviamo", minimizza Ferrari, che declina ogni responsabilita' dell'azienda rispetto al comportamento di alcuni singoli agenti.  "Ammesso che ci siano comportamenti sbagliati, riguardano solo alcuni dei nostri oltre 200 venditori, per questo non possono essere presi come caso emblematico", e' la difesa dell'editrice, accusata, invece, dall'Antitrust di essere troppo 'morbida' con gli agenti che si rivelano eccessivamente esuberanti nelle loro pratiche di vendita. E comunque, "non esistono prove documentali: non si puo' pensare che valga solo quanto detto dai clienti. E' ingiusto". In ogni caso, "chi si comporta male, viene mandato via. ma prima e' necessario fare delle verifiche: non si puo' buttare uno in mezzo alla strada solo perche' un cliente ci ha ripensato". Infine, ragiona Ferrari, "perche' mai l'azienda dovrebbe conservare le schede di reclamo se non per capire come vanno le cose?".

 Quanto al rilievo piu' brutto quello di rivolgersi prevalentemente a persone anziane, disabili o con problemi di salute per sfruttarne le debolezze, Ferrari e' perentoria: "E' una fesseria totale. Noi contattiamo i nostri clienti attraverso campagne di marketing sui maggiori settimanali italiani, sono i clienti che rispondono. Naturalmente i nostri prodotti trovano interesse non nei ventenni, ma prevalentemente in fasce di eta' tra i 45 e i 65 anni. Dove li trovo secondo loro gli anziani? Dovrei dire che e' vietato rispondere alle persone di oltre 75 anni? Peraltro per le persone di una certa eta' seguiamo un iter preciso. I processi sono tutti documentati, per questo sono fiduciosa nella sentenza del Tar".