Bologna, 24 settembre 2011 - Il satellite della Nasa è caduto ma non sull'Italia. Salva l'Emilia Romagna. Possiamo dunque tirare un sospiro di sollievo...

LA CRONISTORIA

Venerdì: aumentano all'1,5% le probabilità che frammenti del satellite della Nasa possano cadere sull'Italia. E anche l'Emilia Romagna potrebbe essere interessata dalla caudta dei frammenti tra venerdì e sabato. In serata la percentuale è scesa allo 0,9%. E l'Emilia Romagna potrebbe essere esclusa.

IL RISCHIO

Giovedì mattina: ventisei schegge di un satellite Nasa potrebbero colpire l'Italia nelle prossime ore. Si tratta di frammenti del dispositivo Uars, uno strumento lungo 10 metri, di circa 6mila chili di peso, spedito in orbita nel 1991 per studiare le cause del buco nell'ozono. La missione del satellite e' compiuta: Uars ha accertato gia' da anni che e' il cloro atmosferico a lacerare il prezioso schermo atmosferico della Terra. Ma adesso il problema e' cio' che gli esperti delle agenzie spaziali chiamano "ritorno". Il satellite e' nella fase ultima del suo decadimento, cioe' un graduale riavvicinamento al suolo, e l'impatto con l'atmosfera terrestre lo ridurra' in brandelli con il rischio di un'incontrollata pioggia di detriti su alcune aree del pianeta, Italia compresa. Si parla di uno 0,9% di probabilita' che uno o piu' di questi frammenti di decine di chili di peso possano cadere sul nostro territorio. E' una percentuale minima ma non trascurabile e anche per questo presso la sede della Protezione Civile di via Vitorchiano a Roma si e' riunito un Comitato Operativo diretto dal capo Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, al quale collaborano esperti di Asi, Forze Armate, Vigili del Fuoco, Ispra ed Enav.

"Il rischio che uno o piu' frammenti possano cadere sul suolo italiano e' minimo, dello 0,9%", spiega Franco Gabrielli, "e sono due le traiettorie possibili", prosegue: "Una sul Nord Est del Paese e una sul Nord Ovest, compresa l'Emilia Romagna. Ma gia' nelle prossime ore probabilmente una di queste traiettorie verra' esclusa". Grazie alle tecnologie a servizio di questo team sara' possibile monitorare i movimenti del satellite fino al suo impatto con l'atmosfera e solo allora sara' anche possibile individuare con precisione il perimetro a maggiore rischio collisione. Nel frattempo la Protezione civile ha diffuso le prime stime. Sulla base degli ultimi dati forniti dall'Agenzia spaziale italiana (Asi), la previsione di rientro sulla Terra e' centrata intorno alle 19.15 (ora italiana) di domani, con una finestra di incertezza che si apre alle ore 13 e si chiude alle ore 5 di sabato mattina. All'interno di questo arco temporale, non e' ancora possibile escludere la remota possibilita' che uno o piu' frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio. Le finestre di interesse per l'Italia sono al momento comprese tra le 21.25 e le 22.03 di domani e tra le 3.34 e le 4.12 di sabato coinvolgendo potenzialmente le regioni del Nord Italia (Valle D'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e le Province autonome di Trento e Bolzano).

Alle persone presenti in questi territori durante, le fasce orarie indicate, la Protezione civile consiglia di restare in luoghi chiusi e, possibilmente, se si tratta di edifici a piu' livelli, di restare ai piani bassi. Intanto il Comitato Operativo
andra' avanti col suo lavoro provvedendo andare informazioni tecniche agli organi di stampa e pubblicando bollettini periodici sul sito web del Dipartimento www.protezionecivile.gov.it.

 

LA PROTEZIONE CIVILE: "SOLO PIACENZA E PARMA NEL MIRINO"

Giovedì pomeriggio: se i frammenti del satellite cadessero in Emilia-Romagna, toccherebbero solo le province di Piacenza e Parma. Lo comunica la Protezione civile della regione che ha attivato la fase di attenzione “per il rientro incontrollato in atmosfera del satellite Uars”. Gli avvertimenti, comunque, sono chiari: tra le 13 di domani e le cinque di dopodomani, e’ sconsigliato sostare all’aperto, e nei piani alti degli edifici.
Meglio “porsi sotto architravi o murature portanti o nelle zone ad angolo delle proprie abitazioni e non al centro di solai”, dice la Protezione civile. Il satellite Uars, di proprieta’ della Nasa e attualmente dimesso, spiega una nota, rientrera’ negli strati piu’ densi dell’atmosfera entro le prossime 48 ore, e l’ipotesi e’ che il satellite a 78 chilometri di quota si frammenti in almeno 26 componenti, per un totale di 536 chili che raggiungeranno il suolo distribuendosi lungo la traiettoria su un arco di circa 800 chilometri.
Il frammento piu’ massiccio, di alluminio, avra’ una massa di 158 chili e raggiungera’ la superficie con una velocita’ di 158 chilometri orari. Ci sono inoltre 15 componenti di titanio, con masse tra 0,6 e 61 chili e velocita’ di impatto, rispettivamente di 386 e 232 chilometri orari e infine tre componenti di berillio, con masse di uno e tre chili e velocita’ d’impatto rispettivamente di 66 e 281 chilometri orari.

Il tavolo istituito a livello nazionale ipotizza uno scenario orbitale con una fascia di attenzione larga 200 chilometri, con possibile interessamento delle Regioni Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, limitatamente alle province di Piacenza e Parma. La potenziale caduta di frammenti e’ stata calcolata nell’intervallo compreso tra le 21.25 e le 22.03 di domani, mentre l’intervallo di incertezza e’ calcolato tra le 14 di domani e le tre di sabato. Sulla base degli accordi con il Dipartimento nazionale, l’Agenzia regionale di Protezione civile ha attivato il Comitato regionale per l’emergenza, che provvedera’ alla fase di monitoraggio dell’evoluzione del fenomeno, in raccordo con il Dipartimento nazionale e informando tempestivamente gli enti dell’evoluzione del fenomeno. Si raccomanda di mantenersi informati su bollettini e notiziari trasmessi dalle televisioni locali. Il numero verde dell’Agenzia regionale e’ l’800 300 339 11 attivo per tutta la durata dell’evento.