Bologna, 27 settembre 2011 - Mentre i Comuni non sanno dove mettere le mani per fare i bilanci, a causa dell’ultima manovra del Governo, anche gli Atenei italiani vedono un futuro nero. Per effetto dei tagli gia’ decisi dal Governo negli anni scorsi, il Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) nel 2011 sara’ tagliato del 3,75% e nel 2012 del 5,5% a livello nazionale. Questo significa che l’anno prossimo, l’Ffo scendera’ da 6,9 a 6,5 miliardi di euro, non riuscendo piu’ a coprire il costo di tutti gli stipendi per il personale delle Universita’. A lanciare l’allarme e’ Ivano Dionigi, rettore dell’Alma Mater di Bologna, questa mattina in conferenza stampa al termine della riunione del Senato accademico. “Siamo all’insostenibilita’ del sistema- avverte Dionigi- nel 2012 il totale dell’Ffo sara’ inferiore alla somma degli stipendi”.

All’appello, calcola Dionigi, mancherebbero circa 300 milioni di euro. “Il tema e’ radicale- afferma il rettore di Bologna- perche’ se paghi solo gli stipendi, tagliando corsi e ricerca, allora diventi un ente inutile. Questo e’ il quadro, non su cui piangere ma da conoscere”. Per quanto riguarda il 2011, a livello nazionale “e’ stata aumentata dal 10% al 12% la quota premiale” per gli Atenei virtuosi, spiega ancora Dionigi, mentre le Universita’ in rosso saranno penalizzate con un taglio che comunque non sara’ superiore al 5%, “per non metterle in crisi”.
Per l’Ateneo di Bologna, nel 2011 il taglio dell’Ffo dovrebbe essere confermato intorno al 3,7%, ovvero 15 milioni di euro in meno “gia’ previsti”, assicura Dionigi.