Bologna, 2 ottobre 2011 - DESAPARECIDOS. Quattro calciatori italo-brasiliani, allora in forza all’Ancona, nel gennaio 2009 si distinsero per la violenza con cui picchiarono un finanziere e la sua ragazza all’uscita di un locale. Oggi i carioca sono sotto processo per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Nel frattempo, però, sono andati a giocare all’estero, in Francia, Spagna e Sudamerica, non si sono mai presentati alle udienze e non hanno mai mostrato il minimo interesse per i danni provocati alle vittime del pestaggio. Lui riportò la rottura del timpano, lei reca tuttora sul volto i segni della violenza. Quella notte, in preda ai fumi dell’alcol, Guilherme Siqueira, Carlos Rincon, Alex Zaro, Fabio Volpato, poco più che ventenni, innescarono la rissa dopo un banale diverbio al guardaroba. Il finanziere cercò di fare da paciere e scattarono le botte.

«I calciatori si sono fatti di nebbia — dice l’avvocato Gabriele Bordoni, che assiste le parti offese —, non hanno mai partecipato al processo, pur notificati. Anche la Federazione è sempre stata inerte. Può capitare che si faccia una sciocchezza durante una serata ‘allegra’, ma poi, a mente fredda, ci si deve assumere le proprie responsabilità. Chiediamo che si presentino, ci mettano la faccia, chiedano scusa e risarciscano i danni. A quel punto siamo disposti a venir loro incontro».