Bologna, 7 ottobre 2011 - A novembre comincera' la sperimentazione per avvalorare la 'tesi Zamboni'. Obiettivo, dimostrare la correlazione, individuata dal professore ferrarese, tra l'Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi), malattia delle vene del collo e del torace, e la sclerosi multipla. A spiegarlo, durante una conferenza stampa a Bologna, è stato Gabriele Rinaldi, direttore generale dell'azienda ospedaliera universitaria Sant'Anna di Ferrara. ''Entro la seconda meta' di novembre - ha detto - saremo pronti ad arruolare i primi pazienti''.  Bisognera' 'reclutarne' 650, in 16 centri idonei piu' altri otto che stanno completando l'idoneita'. I risultati definitivi potrebbero arrivare in un paio d'anni. Ogni paziente, in media, costera' 3.500 euro. ''Tutto sara' rendicontato'', ha spiegato Rinaldi. I dati sono stati forniti in occasione della consegna di un assegno di 50 mila euro, raccolti dall'associazione Ccsvi nella Sclerosi Multipla, come contributo a 'Brave Dreams' (cosi' si chiama la sperimentazione di Paolo Zamboni che valuta il contributo dell'angioplastica venosa, appunto, nel controllo della malattia). ''Il fatto che dal basso venga fatta una raccolta fondi per la ricerca e' un segnale straordinario'', ha commentato Zamboni.