Bologna, 19 ottobre 2011 - Dopo la sospensione ai cantieri Civis, il Comune di Bologna è pronto a fare causa ad Irisbus. L’obiettivo è ottenere in un modo o nell’altro un mezzo sostitutivo al tram su gomma con guida ottica, preferibilmente un filobus (Irisbus produce ad esempio il “Christalis”).

“C’è stata già una dichiarazione di insicurezza del Civis, questo chiede al ministero di arrivare ad una definitiva dichiarazione d’insicurezza sul mezzo. Se questa verrà confermata si aprirà con l’azienda un contenzioso per riparare il danno”, spiega l’assessore ai Lavori pubblici di Palazzo D’Accursio, Luca Rizzo Nervo, secondo quanto riporta l'agenzia Dire. Tutto da vedere è se si riuscirà a salvare i sostanziosi finanziamenti statali ancora da versare. Ma il Comune punta sul fatto che è stata la stessa commissione ministeriale a non dare via libera al Civis. Questo “ci dà un elemento di forza per trovare una soluzione alternativa, in riparazione del danno”, spiega l’assessore, il giorno dopo la decisione di fermare tutto.

Per sostituire il Civis “stiamo pensando ad un mezzo che possa sostituire il Civis dentro lo stesso percorso”. Certo, ammette l’assessore, “c’è un rallentamento e un problema di risorse” ancora tutto da risolvere. Un problema apparentemente secondario riguarda molti interventi in programma col pacchetto Civis, ad esempio la riqualificazione di importanti strade del centro come via Rizzoli e Strada Maggiore, per cui ora non ci sono fondi statali per intervenire.

In realtà da tempo in particolare su via Rizzoli da tempo il settore Lavori pubblici ha elaborato “due o tre ipotesi” di riqualificazione alternative, cioe’ a prescindere dal progetto Civis.  Ipotesi che a questo punto l’amministrazione sarà costretta a valutare con attenzione. “Il tema della riqualificazione di via Rizzoli e Strada Maggiore si pone comunque”, conferma Rizzo Nervo. 
 

In seguito, l'assessore Rizzo Nervo ha precisato quanto segue: "Nessuno ha mai parlato di contenzioso legale con Irisbus, ma della necessità, nel caso venga confermata l'insicurezza del mezzo e quindi il danno subito dal Comune di Bologna, di aprire una trattativa serrata con la stessa azienda per arrivare ad una soluzione alternativa, che risponda alle esigenze di mobilità e sicurezza specificate nel bando”.

 

La difesa di Irisbus

"Noi siamo tranquilli perché per noi i nostri 49 Civis che sono lì a Bologna sono sicuri, sono a posto e rispettano quanto scritto nel capitolato d’appalto”. Non si scompone Irisbus di fronte allo stop ai lavori per la realizzazione del Civis annunciato ieri sotto le Due torri dal Comune di Bologna e da Atc. “Noi per il momento stiamo aspettando la pronuncia del ministero dei Trasporti a cui ci siamo rivolti in via gerarchica. Ci auguriamo che arrivi al piu’ presto” fanno sapere da Torino.

Il ricorso amministrativo è quello presentato da Irisbus alla fine di giugno per contestare il verdetto della Commissione sicurezza che, ai primi di giugno, bocciò il tram su gomma giudicandolo insicuro, in particolare proprio per il sistema di guida ottica. Ma Irisbus non la pensa così, tant’é vero che ieri il direttore dei lavori per Irisbus, Pierlugi Lucchini, convocato in Atc per firmare la sospensione dei lavori, ha firmato sì, ma l’ha fatto con riserva, perché l’azienda della Fiat è convinta che i propri mezzi siano “sicuri” ripete oggi.
Quanto a eventuali trattative in corso con Comune e Atc per cercare possibili soluzioni, “francamente noi non ne sappiamo nulla” dicono dall’ufficio stampa di Irisbus.