Bologna, 19 ottobre 2011 - E ora, si punta al filobus. Cancellato il Civis a guida ottica e stoppati ulteriori cantieri, per Comune e Atc comincia il percorso che porterà alla «scelta di un veicolo idoneo, tipo filobus», conferma Andrea Colombo, assessore alla Mobilità di Palazzo d’Accursio. In verità, sulla carta le opzioni sono due: modificare i 46 Civis oggi parcheggiati fra il Caab e il deposito Atc Due Madonne per renderli conformi al contratto; oppure, rispedirli tutti a Irisbus e farseli sostituire con altri mezzi.

La prima, visti i tempi e i costi, sembra ormai un’opzione di scuola. Più praticabile appare la seconda, caldeggiata dal sindaco, Virginio Merola. Se Comune e il produttore Irisbus trovassero quella che Colombo chiama «una soluzione condivisa della vicenda», sotto le Due Torri potrebbe arrivare una flotta di Cristalis, filobus prodotto sempre da Irisbus.
Se si arrivasse al muro contro muro, il Comune sarebbe pronto a fare causa all’azienda del gruppo Iveco. Luca Rizzo Nervo, assessore ai Lavori pubblici, non esclude «un contenzioso per riparare il danno». Poi precisa: «Non un contenzioso legale, ma una trattativa serrata per arrivare a una soluzione alternativa, che risponda alle esigenze di mobilità e sicurezza specificate nel bando». Per questo si attende dal ministero dei Trasporti «una definitiva dichiarazione d’insicurezza sul mezzo», a conferma di quanto contenuto nella relazione tecnica della Commissione sicurezza del primo giugno scorso.

Iribus, intanto, riconferma la propria posizione. «Siamo tranquilli — fa sapere l’azienda torinese — perché per noi i nostri 49 Civis che sono a Bologna sono sicuri, sono a posto e rispettano quanto scritto nel capitolato d’appalto». Anche a Torino attendono una risposta da Roma, dopo il ricorso presentato contro la bocciatura di giugno. E ostentano sicurezza: «Ci auguriamo che la pronuncia del ministero dei Trasporti arrivi al più presto». Quanto a trattative con il Comune per sostituire il Civis, «non ne sappiamo nulla».

Continuano le reazioni politiche al colpo di freno del Comune sul progetto Civis. Raffaele Donini, segretario del Pd, parla di «coraggio e responsabilità» da parte della giunta Merola. Ma anche di una «scelta obbligata, dettata dal buon senso a tutela dei cittadini e del patrimonio pubblico».

Manes Bernardini, capogruppo della Lega nord, invita il Comune a «tutelarsi anche con un’eventuale richiesta di risoluzione del contratto». Una soluzione, sostiene il leghista, che «consentirebbe anche di ripetere quanto già assunto in termini di obbligazioni, come i mezzi già comprati, esigendo la restituzione del pagato».
Galeazzo Bignami, consigliere regionale del Pdl, si chiede «perché, a questo punto, il sindaco si ostini a tenere al suo posto il presidente di Atc, Francesco Sutti. E invita il Comune «a istituire un’inchiesta interna, per capire eventuali responsabilità di dirigenti pagati con fior di stipendi».

Il sindacato Usb, con il delegato Italo Quartu, accusa a 360 gradi: «Chi ha imposto il Civis e chi lo ha sostenuto sino ad oggi, paghi di tasca propria la sua scelta sbagliata». Il sindacato di base chiede che si fermi anche il people mover, la monorotaia stazione-aeroporto, «la più inutile e costosa delle infrastrutture di cui Bologna ha bisogno».