LAUREATI, ma non solo. Anche ‘certificati’. Con un riconoscimento internazionale affidato all’International English Testing System (Ielts) e al Trinity College. Che proverà il livello di conoscenza dell’inglese negli studenti dei corsi triennali e delle lauree magistrali. Ecco il passaporto per entrare nel mondo del lavoro che l’Alma Mater mette nelle mani dei suoi studenti. In più rispetto alla laurea. E lo fa gratuitamente per renderli più capaci e competitivi. Sui banchi torneranno anche 100 dipendenti dell’Ateneo. Perché per imparare o migliorare l’inglese non è mai troppo tardi. Le competenze sono fondamentali, ma senza l’inglese restano nel cassetto. Quello studiato sui banchi di scuola non basta. Da qui nasce l’idea dell’Alma Mater.

IL PROGETTO di potenziamento dell’inglese (per cui l’Ateneo ha stanziato un milione di euro) partirà a marzo in via sperimentale con 200 ragazzi, divisi in classi da 25. Fino a giugno seguiranno lezioni e laboratori. E i professori, quattro o cinque al massimo con contratti ad hoc, saranno reclutati all’estero. «Vogliamo i migliori — spiega il prorettore alla didattica, Gianluca Fiorentini —. Docenti che vengono a Bologna e investono con noi in questo progetto». Il progetto coinvolgerà anche 100 dipendenti dell’Università. In questa prima fase sarà privilegiata quella parte del personale tecnico e amministrativo impegnata nel settore delle relazioni internazionali.
 

SI LAVORERÀ su quattro abilità: leggere, ascoltare, scrivere e parlare. «Migliorare ed elevare la qualità degli studenti — sottolinea il rettore Ivano Dionigi — è un punto d’onore del mio mandato». L’obiettivo, infatti, è partire da questa sperimentazione e poterla garantire a tutti gli studenti che ora, invece, devono accontentarsi dei corsi e-learning. Da 500 a diverse migliaia. Si parte da una consapevolezza: i laureati conoscono l’inglese, sanno bene la grammatica, ma davanti a un colloquio di lavoro in lingua vanno in panico. Fiorentini è chiaro: «Ce lo chiedono il mercato e le aziende». I ragazzi delle triennali saranno portati al livello di inglese B1 relativo al quadro europeo di conoscenza delle lingue, B2 per quelli delle magistrali, con tanto di certificazione.
 

MA CON IL PROGETTO di potenziamento dell’inglese, varato da senato accademico e cda, l’Ateneo deve fare i conti con le proteste dei Collaboratori ed esperti linquistici, i Cel. Chiedono il riconoscimento del ruolo di insegnanti. «Teniamo corsi, facciamo esami, ma i nostri nomi non figurano», dice Ana Beaven. «Dobbiamo applicare le leggi — avverte Fiorentini —, non possiamo riconoscere questa figura nel nostro regolamento. Siamo bloccati da una situazione giuridica che non ci permette di fare altro». La figura dei Cel, 70 all’Alma Mater, è disciplinata dal contratto collettivo di lavoro nazionale. Il regolamento interno all’Ateneo, invece, è stato rivisto di recente e ha assorbito alcune richieste fatte dagli stessi collaboratori linguistici. Come la possibilità di fare ore di didattica in blended e-learning. Gli studenti fanno esercizi via mail e loro correggono e rispondono.