Bologna, 15 novembre 2011 - Un nucleo di 80-100 uomini che si muovano a piedi, in bici o con gli scooter elettrici nel centro storico di Bologna e che effettuino un servizio su un arco di 18 ore. Vigili urbani alla “bobby londinese” formati ad agire in questo contesto, a lavorare in maniera diversa, ispirati non dal correre avanti e indietro ma “come se fosse un elogio alla lentezza” e pronti “ad affezionarsi alle zone che devono ‘battere’”, perché “pedibus calcantibus”.

 

Così il comandante della Polizia municipale di Bologna, Carlo Di Palma oggi in commissione Mobilità in Comune, svela un aspetto del piano di riassetto del Corpo, sul quale sta lavorando assieme al sindaco Virginio Merola e che vorrebbe realizzare “entro qualche mese”. Certo, ricorda poi Di Palma, è vero che ci vorrebbero più uomini, il Corpo conta 560 agenti con una media di 50 anni, “mentre Firenze ne ha 800, con 60.000 abitanti in meno”. Però, mentre si attende che i vincoli economici sugli enti locali si allentino e che quindi si possa aumentare il personale, “intanto coi numeri attuali possiamo cominciare a partire”. E dunque agire individuando i punti sensibili, con vigili urbani che non debbano più lavorare come oggi, cioè “in auto, con un’agenda fittissima di luoghi da controllare che vanno delle Roveri alle due torri, che sono diversi tra loro e abbisognano di un approccio differente”.

 

Dovranno invece tornare a camminare, “un po’ come fanno i bobbies londinesi”, aggiunge. Di Palma in commissione risponde anche alle sollecitazioni di un gruppo di cittadini di piazza Aldrovandi che, con una lettera, chiede piu’ sanzioni a motorini e bici che passano sotto i portici mettendo in pericolo pedoni e bambini. Il comandante, dunque, promette ulteriori controlli su quella zona.