Bologna, 20 dicembre 2011 - LA FASE DUE dell’inchiesta Last Bet sul calcioscommesse, che ieri ha portato all’esecuzione di 17 nuove ordinanze di custodia cautelare, rivede anche la posizione di Beppe Signori, arrestato lo scorso 1° giugno nel primo blitz ordinato dalla procura di Cremona. E le novità, per Beppegol, non sono positive. Il provvedimento del gip Guido Salvini, infatti, non solo ribadisce l’esistenza del ‘gruppo dei bolognesi’ ma introduce un’altra circostanza a carico dell’ex bomber rossoblù, oltre a quella del summit del 15 marzo nello studio dei commercialisti Bruni e Giannone in via Ugo Bassi, e il ‘pizzino’ con le condizioni per le scommesse trovato dagli investigatori della sezione criminalità organizzata durante perquisizione domiciliare.

 

SECONDO quanto riportato dal giudice, l’ex calciatore Luigi Sartor, arrestato ieri a Parma, lo scorso 27 febbraio condusse a Bologna, proprio in casa di Signori in via Bottrigari, uno dei tre leader singaporiani dell’organizzazione che gestiva le scommesse sulle partite truccate a livello mondiale. Il personaggio in questione si chiama Hock Kheng Pho, ha 42 anni ed è indicato come esponente del cartello che farebbe capo al suo connazionale Eng Tan Seet detto Dan. Tale vertice sarebbe quindi precedente all’incontro nello studio di via Ugo Bassi, che secondo Signori è stata la prima e l’unica circostanza in cui gli è stata prospettata la proposta indecente di puntare su match manipolati. «Il nome di Luigi Sartor — scrive il gip — emerge in modo determinante e per la prima volta dall’interrogatorio di Massimo Erodiani», un altro degli arrestati del 1° giugno. «In tale contesto dichiarativo — si legge nell’ordinanza — Sartor Luigi detto Gigi viene indicato come il ‘contabile’ del gruppo dei Bolognesi» e che «aveva il ruolo di gestire in prima persona i rapporti con i soggetti di Singapore».

 

ERODIANI ha anche riferito che «Bellavista si era intrattenuto a pranzo con Signori e con lo stesso Sartor». Secondo il commercialista Manlio Bruni, «grazie a tale Gigi, Signori era in grado di piazzare ingenti scommesse sui circuiti asiatici, specificamente su Singapore, attraverso il sito Sbobet». Nell’ordinanza si afferma che Sartor la mattina del 26 febbraio preleva personalmente Poh all’aeroporto di Malpensa «con la specifica finalità di avviare contatti e/o definire accordi con il ‘gruppo dei Bolognesi’».

 

Il giorno dopo i due si sarebbero recati sotto le Due Torri. «Dalle verifica dei tabulati di Sartor — è scritto nel provvedimento — emerge che questo mentre si trovava a Bologna unitamente al singaporiano Poh contattava Signori per ben quattro volte». I telefoni cellulari dei due ex calciatori si collegano sette volte fra le 11.27 e le 14.15. Poi, nel pomeriggio, sia l’utenza di Sartor che quella del singaporiano Poh, «si muoveranno insieme lungo un preciso itinerario cittadino», impegnando «celle bolognesi compatibili con lo spostamento verso l’abitazione di Signori», in zona Andrea Costa.