ECCO l’intervento pronunciato ieri da monsignor Vecchi all’inaugurazione della mostra dedicata allo scultore Luciano Minguzzi presso la Fondazione del Monte in via Donzelle.

(...) Sono lieto che mi sia stata offerta l’opportunità di portare la mia testimonianza nel contesto di questa retrospettiva in omaggio al grande Maestro bolognese, realizzata per celebrare il centenario della sua nascita (24 maggio 1911). Questa mostra, in un certo senso, assume anche il carattere di atto riparatore nei confronti di un artista ‘deluso’ dalla sua città natale. Perché? Perché la porta del Bene e del Male, collocata nella Basilica vaticana di San Pietro, non fu commissionata da Paolo VI, ma dal cardinale Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna dal 1952 al 1968 e destinata alla porta centrale della Basilica di San Petronio.

Di questo fatto sono testimone diretto, perché dal 1963 al 1968 ho svolto il mio ministero nella segreteria del Cardinale, ed ero presente quando il Cardinale Lercaro commissionò l’opera. Un giorno - non ricordo la data, ma era l’anno 1967 - il Cardinale invitò a pranzo Luciano Minguzzi, che venne accompagnato dall’architetto Giorgio Trebbi. Mentre veniva servito il caffè nel soggiorno della Casa arcivescovile, il Cardinale - consapevole delle difficoltà che tale opera avrebbe suscitato — chiese al Maestro di realizzare il portale di San Petronio. Minguzzi accettò la commissione e scherzando disse: «Eminenza, quando la porta sarà pronta, se proprio non la vorranno, la porteremo a Scaricalasino».

NELLO STESSO anno, il Cardinale e Minguzzi si incontrarono per concordare le tematiche da sviluppare sul portale, come risulta da una lettera inviata da Monsignor Arnaldo Fraccaroli al Maestro, il 5 novembre 1977. Purtroppo, conclusa l’opera, Bologna non l’accolse e, come risulta dalla testimonianza del figlio, lo scultore ne fu rattristato. In un’intervista rilasciata alla rivista ‘Stile Arte’ all’indomani della morte del padre (30 maggio 2004), Luca Minguzzi dice: «Mio padre ha avuto moltissimi e meritati riconoscimenti importanti, ma anche delusioni come l’impossibilità di collocare la sua porta del Bene e del Male in San Petronio a Bologna, la sua città natale. Era un grande desiderio. Ma per questioni legate alla conservazione dei beni architettonici (la chiesa è antica e la Soprintendenza non approvò un portale moderno) non fu possibile. Grazie alla volontà di papa Paolo VI la porta ora è in san Pietro a Roma».
 

PER QUESTO cambiamento di destinazione, fu necessario ridurre la parte inferiore di 20 centimetri, in quanto il portale di san Petronio supera in altezza quelli della Basilica Vaticana. Dell’amarezza di Luciano Minguzzi io stesso fui testimone quando il Cardinale Giacomo Biffi mi affidò la Presidenza del Comitato organizzatore del Congresso Eucaristico Diocesano dal 1987, tra le varie inziative fu promosso anche uno spettacolo benefico al Palazzo dello Sport, chiamato ‘Un segno per la vita’.
 

UN EVENTO straordinario che vide riuniti esponenti di rilievo di diverse forme dell’arte musicale e teatrale, accanto ad alti esponenti della cultura internazionale. Parlò in diretta televisiva anche l’ospite d’onore: Madre Teresa di Calcutta. Per l’occasione si esibirono la London Symphony Orchestra e il Coro del Teatro alla scala di Milano, diretti dal Maestro Lorin Maazel. Per l’occasione si era pensato a un’opera di grande valore simbolico che esprimesse il senso umano e spirituale dell’iniziativa, finalizzata alla costruzione di un Centro nutrizionale in Tanzania, per debellare l’alto indice di mortalità infantile.
 

IL CARDINALE Biffi incaricò me di contattare il Maestro. Il 3 luglio 1987, alle 16,30 incontrai Luciano Minguzzi alle fonderie Bonvicini a Caselle di Sommacampagna (Verona). Mi offrì un caffè e rispose alla mia richiesta con queste parole: «Mi dispiace per lei, ma non posso accettare, perché la mia città mi ha offeso respingendo l’opera destinata a San Petronio, a cui tenevo tanto».
 

OGGI grazie alla Fondazione del Monte, alla Fondazione Museo Luciano Minguzzi di Milano e alla curatrice della mostra Michela scolaro, abbiamo l’opportunità di riscoprire il talento di un grande bolognese che ha saputo mettere la sua genialità a servizio della bellezza come cifra del ‘mistero’ e che, spesso, le insipienze umane non sanno cogliere. Di fatto - nonostante l’incidente di percorso - la porta del Bene e del Male, con le sue icone bolognesi (Ss. Vitale e Agricola, il Cardinale Lercaro moderatore del Concilio e i Papi Giovanni XIII e Paolo VI), ha rafforzato il legame che da sempre unisce Bologna alla sede di Pietro, come dimostra il titolo della nostra Cattedrale e l’antico sigillo dell’Università: «Legum Bononia mater, Petrus ubique pater».