Bologna, 9 febbraio 2012 - La pedonalizzazione passerà anche dal web. Ieri gli assessori Andrea Colombo e Patrizia Gabellini hanno riunito larghe fette rappresentative del centro storico per iniziare il confronto sul Piano della pedonalità. Tempo due mesi, e il progetto dovrebbe arrivare a compimento. Ma intanto il Comune dà la tabella di marcia delle consultazioni. E tra i vari canali, c’è anche internet. Un portale sarà dedicato proprio ai suggerimenti dei cittadini che potranno compilare un questionario.

Altra novità è il cosiddetto ‘call for ideas’ (chiama per le idee): in pratica la giunta invita urbanisti, architetti, ingegneri e artisti a presentare progetti all’amministrazione su porzioni del centro da trasformare. Possibilmente con finanziamento annesso. Una spinta verso il project financing che permetterebbe al Comune di risparmiare i propri soldi e realizzare modifiche di pregio al tessuto urbano.

Il centro sarà diviso in 6 distretti, a cui è stata riconosciuta una vocazione particolare: la T e il Quadrilatero saranno commerciali, la zona universitaria culturale, il ghetto artigianale, l’ex Manifattura tabacchi artistica, la zona del Pratello ricreativa. Nei prossimi due mesi di lavoro la giunta dovrà incontrare tutte le associazioni coinvolte, fino al confronto conclusivo che è stato programmato per il 16 marzo.
Intanto gli assessori andranno nelle quattro sedi dei quattro Quartieri che si affacciano nel centro storico (San Vitale, Santo Stefano, Saragozza e Porto) per raccogliere tutti i loro suggerimenti.

Ma su una cosa la giunta non è disposta a trattare: le pedonalizzazioni ci saranno e il centro storico subirà una trasformazione totale. Durante l’incontro di ieri, infatti, è stato mostrato un grafico dove, simbolicamente, sono state ribadite le priorità. I pedoni prima di tutto, poi le bici, gli autobus, le moto e in fondo le automobili. Un messaggio chiarissimo a chi si oppone a questo progetto di pedonalizzazione intensiva del centro.

Ieri a Palazzo d’Accursio erano riunite tutte le associazioni che, in un qualche modo, si occuperanno di pedonalizzazione. Ascom e Confesercenti le più ostili al progetto. Confartigianato per molti versi perplessa. E poi una valanga di sì da Cna, Camera del Lavoro, Cgil, Ugl, Università, Tper, Hera, Consulta della bici, Bologna pedonale, Legambiente e Italia Nostra.

I prossimi due mesi saranno quindi quelli utili per stilare progetti e richiedere modifiche al piano del Comune, che già ieri ha presentato una tavola sulle strade da trasformare in zone pedonalizzate o ad alta pedonalità.